ROMA, 12 NOVEMBRE – Mentre a Glasgow mancano poche ore alla conclusione del vertice Onu sul clima COP26, al termine del quale si dovrebbe sapere ”se il mondo vuole salvarsi”, il Comitato per il cima delle Nazioni Unite (IPCC) ha fatto sapere che potrebbero essere necessari fino a mille miliardi di dollari all’anno per i costi di adattamento agli effetti della crisi climatica.
Lo si legge in una bozza del rapporto annuale del comitato che uscirà all’inizio del 2022, secondo il quale “i costi di adattamento sono considerevolmente più elevati di quello che si stimava precedentemente…..Le disposizioni esistenti per finanziare l’adattamento sono inadeguate di fronte all’ampiezza anticipata degli impatti climatici”, si legge in un riassunto del rapporto di circa quattromila pagine.
L’IPCC è attualmente al suo sesto ciclo di valutazione, durante il quale produrrà i rapporti di valutazione dei suoi tre gruppi di lavoro, tre relazioni speciali, un perfezionamento della relazione metodologica e la relazione di sintesi. Il rapporto di sintesi sarà l’ultimo dei prodotti AR6, il cui rilascio è previsto per il 2022.
A Glasgow intanto, anche se i lavori dovrebbero chiudere i battenti stasera, non è escluso il ricorso ai tempi supplementari per convincere i circa 200 Stati coinvolti ad arrivare a intese che siano all’altezza della sfida posta dalla crisi climatica.
I piani climatici finora sottoscritti (soprattutto quelli di Cina e India) non bastano, lo dicono decine di report scientifici. Allo stato delle cose, i gas serra aumenterebbero del 13,7% nel 2030, rispetto ai livelli del 2010. L’obiettivo sarebbe invece di tagliare la CO2 immessa in atmosfera del 45%. Di conseguenza, si chiede ai Paesi di aggiornare i propri obiettivi di riduzione delle emissioni nette nel 2022.