NEW YORK, 26 OTTOBRE – Il mondo celebra il Pasta Day e l’Italia all’ONU di New York rende omaggio a una tradizione radicata nella cultura italiana da Rezdôra, un ristorante stellato nel distretto del Flatiron il cui menu’ si ispira alla cucina emiliana e in particolare alla pasta fatta in casa e il cui nome si traduce in quello della ‘capofamiglia’ di una generazione ‘lontana’, indaffarata quasi tutti i giorni a tirare la sfoglia.
“La pasta ha radici profonde nella nostra cultura e le nostre tradizioni. Siamo i maggiori produttori e consumatori di pasta”, ha detto il Rappresentante permanente italiano al Palazzo di Vetro, Maurizio Massari: “La pasta e’anche parte integrante di una dieta sana, la Dieta Mediterranea, che nel 2013 l’Unesco ha iscritto nelle liste del Patrimonio dell’Umanita’”.
L’Ambasciatore ha ricordato che l’Italia e’ in prima linea negli sforzi globali per promuovere la sicurezza alimentare per tutti e una alimentazione sana. Massari ha invitato da Rezdôra dieci colleghi che rappresentano al Palazzo di Vetro altrettanti Paesi del mondo, una sorta di squadra di calcio, per un “menu degustazione a base di pasta”. Agli ‘undici’ provenienti da Argentina,Australia, Belgio, Canada, Libano, Maldive, Malta, Qatar, Sud Africa, Turchia e ovviamente l’Italia, lo chef Stefano Secchi ha offerto una selezione di piatti: strichetti verdi con salsa di pomodoro, tortelloni di ricotta, e poi maccheroni al pettine con salsa di funghi porcini, tagliolini con ragu’ modenese e agnolini di Parma con salsa di crema di parmigiano.
Il valore della produzione di pasta nel mondo e’ salito a oltre 20 miliardi nell’anno del COVID, di cui circa un quarto realizzato in Italia che si conferma di gran lunga il paese leader a livello internazionale, emerge da un’analisi della Coldiretti pubblicata per il World Pasta Day.
In Italia si producono 3,9 milioni di tonnellate di pasta con una filiera che conta 120 imprese, oltre 10 mila addetti e quasi 200mila aziende agricole italiane impegnate a fornire grano duro di altissima qualità. Nel tempo sono aumentati esponenzialmente anche i formati della pasta arrivati a quota 300, mentre alle varietà tradizionali si sono aggiunte quelle fatte con l’integrale, il gluten free, quelle con farine alternative e legumi. (@OnuItalia)