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mercoledì, Dicembre 4, 2024

Sergio Barbanti nuovo Ambasciatore d’Italia in Israele

ROMA, 14 OTTOBRE – Terminata l’esperienza da Ambasciatore d’Italia presso la Repubblica d’Austria, dove è stato sostituito dal collega Stefano Beltrame, il Ministro plenipotenziario Sergio Barbanti è stato nominato Ambasciatore d’Italia in Israele. Il diplomatico italiano prende il posto di Gianluigi Benedetti, in carica dal 2017 e destinato a rappresentare il paese in Giappone. “Sono lieto di rappresentare l’Italia in Israele, terra ove si incrociano strade, fedi e idee”, ha esordito il diplomatico italiano. “Una profonda amicizia unisce i nostri due Paesi, lambiti dallo stesso mare. L’Ambasciata d’Italia continuerà ad essere un luogo d’incontro tra Italia e Israele, un luogo in cui italiani e israeliani si sentano ugualmente a casa”.

Barbanti, milanese di nascita e laureato all’Università di Roma, è entrato nel 1987 al Ministero degli Affari Esteri, Direzione generale affari economici. Nel 1990 la prima missione in Zimbabwe, dove rimane fino al 1994, quando è trasferito per il quadriennio successivo a Washington. Dal 1998 al 2002 è alla Direzione generale Affari Politici, e dal 2002 Consigliere diplomatico nel distaccamento presso il Ministero per la Funzione Pubblica fino al 2004, quando viene nominato Console generale a Madrid. Poi Ambasciatore a Podgorica, Montenegro, dal 2009 al 2013, il ritorno all’Ispettorato generale del ministero e degli uffici all’estero fino al 2017, quando assume il ruolo di Ambasciatore a Vienna.

“Nel 2019 abbiamo festeggiato i 70 anni di relazioni diplomatiche. In questi anni abbiamo costruito un partenariato solido, con rapporti politici e istituzionali intensi. Collaboriamo in numerosi campi, da quello culturale a quello scientifico-tecnologico, da quello turistico a quello commerciale ed energetico”, ha dichiarato nel suo messaggio di saluto l’Ambasciatore Barbanti. Il dossier sul tavolo del diplomatico è favorito infatti dagli eccellenti rapporti bilaterali tra le due nazioni, partner in ambito politico e di sicurezza e su scala Mediterranea e globale. L’ostacolo più grande rimane il conflitto israelo-palestinese, poiché se da una parte l’Italia è allineata alla maggioranza degli Stati occidentali nel riconoscere Hamas come organizzazione terroristica ed intrattenere rapporti privilegiati con il governo israeliano, la posizione ufficiale del Paese rimane la soluzione proposta durante gli Accordi di Oslo, cioè la ‘two States solution’, ormai in stallo da più di un ventennio. (@giorgiodelgallo)

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