NEW YORK, 17 SETTEMBRE – I nuovi sviluppi su Afghanistan e Libia; il passaggio di consegne tra Presidente uscente ed entrante della Assemblea Generale e il rapporto del Segretario Generale Antonio Guterres “The Common Agenda”: questi, secondo il Rappresentante Permanente italiano all’ONU Maurizio Massari, sono stati i temi salienti della settimana “molto intensa” che si e’ appena conclusa alle Nazioni Unite e su cui l’Ambasciatore ha fatto il punto nella podcast “Voci dal Palazzo di Vetro” diffusa ogni venerdi’ pomeriggio su Spotify dalla Missione italiana.
Per l’Afghanistan Massari ha ricordato che il principale evento e’ stata la Conferenza umanitaria dei donatori il 13 settembre a Ginevra con la partecipazione dei ministri di 50 Paesi tra cui il titolare della Farnesina Luigi Di Maio con l’obiettivo dichiarato di raccogliere fondi per rispondere all’appello delle agenzie umanitarie di oltre 600 milioni di dollari: le promesse di donazione hanno superato le aspettative con oltre un miliardo di dollari raccolti a fine giornata e che includono un impegno totale di 150 milioni di euro da parte dell’Italia
“La presenza sul terreno in questa fase e’ particolarmente importante”, ha detto Massari. Il WFP con sei uffici nel paese sta organizzando gli interventi e ha assistito dall’inizio dell’anno piu’ di sei milioni di persone, tra cui 270 mila sfollati. L’UNICEF a sua volta sta operando sia sul canale umanitario che su quello dello sviluppo. La presenza umanitaria del terreno e’ importante per far fronte alle necessita’ della popolazione civile: 18 milioni di afghani, cioe’ circa meta’ della popolazione, hanno necessita’ di aiuto e UNDP ha stimato che il 97 per cento degli abitanti dell’Afghanistan sara’ in stato di poverta’ assoluta entro la meta’ del 2022 se questi aiuti non arriveranno. Importante a questo proposito il ruolo dell’UNAMA, la missione dell’Onu di assistenza in Afghanistan, il cui mandato e’ scaduto oggi e che dovra’ continuare ad operare sul terreno per il momento attraverso un “rollover tecnico” per sei mesi: tempo che, ha osservato l’Ambasciatore, dovrebbe permettere al Consiglio di Sicurezza di lavorare in condizioni piu’ chiare per il rinnovo. Massari ha fornito quindi alcuni dati sull’importanza del “women empowerment”: le donne gia’ sostengono in buona parte la rete di microimprese e l’economia informale su cui si basa il 70 per cento del Pil afghano non direttamente proveniente da aiuti internazionali.
“Le Nazioni Unite stanno focalizzandosi sull’emergenza umanitaria ma anche, senza concessioni incondizionate, stanno riflettendo su come evitare il collasso economico del paese che introdurrebbe elementi di incertezza pericolosi per la stabilita’ regionale e sul piano globale. Il punto e’ come, senza indulgere in affrettati riconoscimenti, continuare ad aiutare il paese e instauurare un dialogo operativo con i Talebani per far si’ che il paese non crolli”, ha concluso Massari.
La Libia: il Consiglio di Sicurezza ha adottato all’unanimita’ la proroga fino al 30 settembre del mandato di UNSMIL che scadeva il 15 settembre: il rollover tecnico indica che non c’era accordo sulla configurazione della missione e questi 15 giorni serviranno a prendere tempo. “La priorita’ in questa fase e’ che il ruolo delle Nazioni Unite possa essere di aiuto per far si’ che venga rispettato il calendario delle elezioni parlamentari e presidenziali che dovranno svolgersi il 24 dicembre e che saranno propedeutiche per assicurare che questo paese cosi’ importante per l’Italia e per tutta l’Europa una stabilita’ politica assente da oltre 10 anni”, ha detto Massari.
La scorsa settimana ha visto anche il passaggio di testimone alla guida dell’Assemblea generale dal turco Bozkir al maldiviano Shahid: un evento importante perche’ – ha ricordato il Rappresnetante Permanente italiano – l’Assemblea Generale e’ con il Consiglio di Sicurezza l’organo di governance piu’ importante delle Nazioni Unite. Il mandato di Bozkir ha coinciso con la fase piu’ drammatica della pandemia e lui stesso, nel discorso di commiato, ha sottolineato come la pandemia abbia rinforzato il ruolo dell’Onu e della collaborazione multilaterale e invitato a focalizzarsi per il futuro su un agenda guidata da priorita’ concrete e non da battaglie procedurali per rendere il multeralismo piu’ vicino e comprensibile ai cittadini. Shahid sua volta ha descritto un’ansia collettiva e perdita di speranza globale e la necessita’ per la Nazioni Unite di dare risposte convincenti. “La sua presidenza- ha detto Massari – rispondera’ al motto ‘Presidency of Hope’ con cinque raggi di speranza che guideranno la sua azione: ripresa dal Covid, ricostruzione sostenibile, la risposta ai bisogni del pianeta, il rispetto dei diritti di tutti e la rivitalizzazione delle Nazioni Unite.
Infine, la Common Agenda di Guterres, che e’ poi il manifesto del Segretario Generale per i prossimi anni di un suo secondo mandato. Guterres argomenta che nell’attuale contesto geopolitico, tra clima, pandemia, diseguaglianze economiche e sociale, il mondo e’ a un punto di svolta: o si rafforza la cooperazione multilaterale o si rischia uno scenario apocalittico di breakdown e indica una serie di azioni positive perche’ prevalga il primo scenario. Le sue proposte includono il rafforzamento dell’azione Onu per la collaborazione su quelli che lui chiama “beni comuni globali” e la creazione di un board consultivo di alto livello formato da ex capi di stato e di governo per migliorare la governance dei “beni comuni globali” e raggiungere la parita’ di genere all’Onu entro il 2028. In tema di finanza sostenibile il capo delle Nazioni Unite immagina un summit dei leader mondialie a cadenza biennale con G20, Ecosoc, Segretario Generale e i vertici delle istituzioni finanziarie internazionali per dar vita a una economia globale sostenibile, inclusiva e resiliente. Un’altra idea e’ di focalizzarsi sui giovani che il capo dell’Onu vuole coinvolgere in un Summit of the Future nel 2023. (@OnuItalia)