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venerdì, Novembre 22, 2024

Voci dal Palazzo di Vetro: Candotti (UNDP) su emergenze, finanza sostenibile e clima

NEW YORK, 11 SETTEMBRE – Emergenze impellenti quali Afghanistan e Myanmar, il rapporto con il G20 nello sviluppo di una finanza sostenibile, e la partnership con l’Italia in ambito climatico in previsione della COP26. Ospite della nuova puntata del podcast curato dalla Rappresentanza Permanente Italiana presso l’ONU “Voci dal Palazzo di Vetro”, Michele Candotti, Direttore dell’Ufficio Esecutivo di UNDP, identifica queste come le grandi sfide presenti nei dossier dell’agenzia che si occupa dello sviluppo sostenibile in ambito onusiano. 

Il dott. Candotti fa parte della grande comunità di funzionari italiani nelle Nazioni Unite, ognuno con la sua personale esperienza ed il suo percorso accademico e professionale. Il suo comincia con la laurea in Scienze Agrarie presso l’Università Cattolica nel 1983, seguita da 15 anni di esperienza all’interno della delegazione italiana presso l’Unione Europea in qualità di esperto agronomo. Candotti entra a far parte del sistema onusiano nel 2000 con un primo incarico al WWF, poi all’UNEP nel 2010, ed infine, dopo aver trascorso quasi 25 anni nel continente africano, con il trasferimento a New York nel 2017 in qualità di Direttore dell’Ufficio Esecutivo dell’UNDP. Fa parte dunque di quella porzione di profili tecnici che lavorano in seno all’ONU, ma ci tiene a ribadire che ciò che conta non è il background quanto la curiosità, l’appetito e la voglia di “sporcarsi le mani” sul campo.

L’UNDP è l’agenzia che tutela e garantisce il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile in tutto il mondo, ed è dunque molto presente sul campo, potendo contare su un organico di più di 20.000 persone in 170 paesi, e concreta nelle sue azioni. Queste caratteristiche esigono molta esperienza e capacità tecniche, ma allo stesso tempo un certo grado di professionalità nel coordinamento strategico, poiché i ruoli apicali e di responsabilità all’interno dell’agenzia (come quello di Candotti stesso) “devono tenere insieme in un quadro logico tutte queste professionalità e tutte le risposte alle domande sempre più pressanti di paesi in difficoltà”, ed operano in “una sorta di cabina di regia”. “Non importa il profilo tecnico o generale”, specifica Candotti, “l’importante è avere un appetito ed una curiosità per il lavoro sul campo e per sporcarsi le mani. La caratteristica che non deve mancare è la credibilità, e questa viene proprio dal lavoro pratico che si è fatto sul campo”.

Le priorità dell’UNDP

Le priorità sono molte poiché lo sviluppo sostenibile tratta della quotidianità di tutti gli individui del globo, e dunque i temi affrontati sono piuttosto complessi. In generale, le priorità si dividono tra emergenze e dossier a lungo termine.

Tra le emergenze, si annoverano conflitti attuali come l’Afghanistan e il Myanmar, e conflitti “dimenticati” come Siria, Yemen o Haiti. In generale, l’UNDP non ha il ruolo di mediazione o negoziazione politica all’interno di questi conflitti, ma piuttosto quello di mantenere le fondamenta economiche e sociali per garantire uno sviluppo sostenibile al termine degli stessi. Ad esempio, Haiti è di fondamentale importanza poiché negli ultimi 10 anni è stata colpita da emergenze ambientali, disastri climatici ed episodi di cattiva governance. L’Afghanistan non è stato assolutamente abbandonato, ma vi è una strategia per la creazione degli elementi atti ad un futuro sostenibile dopo il cambio di regime. 

Tra i dossier di lungo periodo, invece, quelli più scottanti sono il tema della finanza sostenibile e quello del clima. Il primo è stato fortemente voluto dalla Presidenza Italiana del G20 e curato in collaborazione con la stessa, poiché l’UNDP è il Segretariato del gruppo di lavoro del G20 che si occupa di finanza sostenibile. La riflessione riguarda la possibilità di rendere sostenibili tutti gli strumenti finanziari a disposizione dei paesi in via di sviluppo. Per quanto riguarda il clima, l’UNDP è al centro del sistema onusiano che garantisce assistenza e strumenti di “capacity building” ai paesi per raggiungere gli obiettivi inclusi nella Conferenza di Parigi. A breve inoltre ci sarà la COP26 di Glasgow, della quale l’Italia si è resa protagonista tramite la leadership di dossier di fondamentale importanza.

Passione e umiltà per i giovani

Quali consigli per un giovane interessato ad una carriera nelle Nazioni Unite? In primis, grande umiltà di apprendere ed aprire la mente, “io stesso mi sento tuttora un privilegiato” dice Candotti. Poi, il consiglio è di realizzare che ci sono tante competenze distribuite nel mondo e tanti paesi una volta considerati in via di sviluppo e con pochi mezzi a disposizione stanno oggi fornendo un enorme apporto al mondo della cooperazione internazionale, quindi essere consci che “le skills sono tante e la competizione è tanta”. Infine, non aver paura di sporcarsi le mani, affrontare le cose con passione, competenza e concretezza. (@giorgiodelgallo)

OnuItalia
OnuItaliahttps://onuitalia.com
Il giornale Italiano delle Nazioni Unite. Ha due redazioni, una a New York, l’altra a Roma.

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