NEW YORK, 20 AGOSTO – La crisi afghana può diventare, dopo che sarà risolta l’emergenza umanitaria, un’opportunità per un’iniziativa diplomatica dell’Europa fondata sul comune interesse alla stabilità dell’Afghanistan e dei suoi confini attraverso un approccio ‘region-based’, ‘outside-in’. Lo scrive su Twitter il Rappresentante Permanente italiano all’Onu, Ambasciatore Maurizio Massari.
Massari, che prima che all’Onu di New York, ha rappresentato l’Italia alla UE, e’ intervenuto a commento di un articolo del presidente dell’ISPI Giampiero Massolo, secondo cui “l‘uscita dell’Occidente dall’Afghanistan rischia di creare un vuoto a favore dei nostri avversari” con il rischio concreto di un nuovo stato jihadista.
In un articolo pubblicato sul quotidiano La Stampa, Massolo spiega come dovrebbero intervenire l’Europa e l’Italia: “Può spettare all’Europa prendere l’iniziativa. Stati Uniti, Cina, Russia, UE, alcuni attori regionali (India, Pakistan, Iran, Turchia, Paesi centro-asiatici) condividono dopotutto l’interesse ad evitare la destabilizzazione afghana, garantirsi contro il rischio jihadista, gestire il flusso incontrollato dei rifugiati, contenere il traffico di droga, avviare la ricostruzione”.
Può essere un’agenda realistica per l’Afghanistan. Per realizzarla, spiega il presidente dell’ISPI – l’Unione Europea potrebbe attivarsi per promuovere un ‘gruppo di lavoro’ internazionale comprendente gli Stati interessati che servirebbe per relazionarsi più compattamente con la Kabul talebana e per cercare di contenere fughe in avanti regionali e egemonismi. Secondo Massolo, “l’Italia – leader del G20 e credibile sul terreno per la sua gestione esemplare del territorio di Herat – avrebbe delle carte da giocare”. (@OnuItalia)