ROMA, 28 LUGLIO – Cinquanta piccole e medie imprese (Pmi) di tutto il mondo, tra cui le italiane IUV e Treedom, sono state riconosciute come le migliori e premiate stamattina nel concorso ‘Good food for all (Buon cibo per tutti)’, tenutosi in concomitanza con il pre-summit dell’Onu per i sistemi alimentari che si svolge a Roma. La metà delle startup è composta da giovani e quasi il 50 per cento da donne.
Fondata da Cosimo Palopoli e con sede a Faenza, IUV e’ un’azienda di soluzioni di imballaggio senza plastica che realizza prodotti di confezionamento costituiti da un rivestimento in biopolimero vegetale biodegradabile e compostabile. La confezione è studiata per proteggere o migliorare la freschezza, la compattezza, la conservabilità, l’aspetto, il gusto, il colore e l’odore degli alimenti. T
La fiorentina Treedom è la prima piattaforma al mondo che consente a privati e aziende di piantare alberi online e seguire la storia del progetto che creeranno, finanziando direttamente le comunità agricole in molti paesi del mondo.
Dalla sua fondazione nel 2010, più di 1,9 milioni di alberi sono stati piantati in 17 paesi. Tutti gli alberi sono piantati direttamente dagli agricoltori locali e contribuiscono a benefici ambientali, sociali ed economici. La filosofia è quella di creare ecosistemi sostenibili e consentire a migliaia di agricoltori di sostenere i costi iniziali della piantumazione di nuovi alberi, garantendo nel tempo sovranità alimentare e opportunità di reddito.
Selezionate tra quasi duemila candidature provenienti da 135 Paesi, le 50 Pmi premiate rappresentano soluzioni d’impatto volte al miglioramento dell’accesso ad un cibo sano e sostenibile, e condivideranno un premio di 100mila dollari. “Le piccole imprese sono gli eroi nascosti dei nostri sistemi
alimentari. Gestiscono almeno la metà delle nostre economie alimentari e hanno permesso al cibo di arrivare sulle nostre tavole durante la pandemia di Covid-19”, ha detto Agnes Kalibata, Inviata speciale del Segretario generale dell’Onu per il vertice sui sistemi alimentari del 2021.
Le Pmi vincitrici provengono da 42 Paesi e sono state selezionate principalmente secondo tre parametri: le modalità in cui contribuiscono ad un cibo più sano, sostenibile ed equo per le comunità servite; la forza della loro visione per il futuro e il modo in cui riescono a comunicare l’impatto della propria azienda. (@OnuItalia)