ROMA, 11 MAGGIO – “I diritti delle donne non sono negoziabili”: in occasione del decimo anniversario dalla firma, iniziata l’11 maggio 2011, la Ministra per le pari opportunità e la famiglia, Elena Bonetti, ha condiviso una dichiarazione congiunta assieme a Ministri di altri 15 Stati europei, per esprimere sostegno alla “Convenzione di Istanbul” del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica.
La Convenzione di Istanbul, ratificata finora da 33 Paesi, è una pietra miliare nella lotta contro la violenza di genere, per la prima volta riconosciuta come una violazione dei diritti umani. È, inoltre, il primo trattato europeo giuridicamente vincolante in questo settore, si afferma nella dichiarazione in cui si notano con preoccupazione i crescenti attacchi di cui di recente e’ stata oggetto: dalla decisione del Governo turco del 19 marzo 2021 di ritirarsi dalla Convenzione, all’opposizione da parte di alcuni Governi e membri del Parlamento dell’Unione europea.
La Convenzione, sottolineano i Paesi sostenitori, è un presidio giuridico fondamentale per la tutela delle donne e il suo valore va ribadito con forza e fattivamente in un momento in cui la ricaduta sociale ed economica della pandemia minaccia soprattutto le donne, le più a rischio nella perdita dell’impiego così come in casa, dove la violenza domestica è aumentata durante il lockdown e con le restrizioni è diventato molto più difficile per le donne chiedere aiuto.
L’Italia e gli altri 15 Stati europei (Austria, Belgio, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Spagna, Svezia) che hanno condiviso la dichiarazione non solo chiedono alla Turchia di revocare la decisione presa qualche mese fa ma si impegnano a garantire la piena attuazione e applicazione della Convenzione e a lavorare insieme per proteggere i valori fondamentali garantiti dalla Convenzione di Istanbul. (@OnuItalia)