ROMA, 22 APRILE -Tra le migliaia di iniziative che in tutto il modo vogliono ricordare la Giornata mondiale della Terra (Earth Day), che si celebra oggi, ne segnaliamo due che si rivolgono in particolare a bambini e giovani, perchè sviluppando la loro sensibilità ai problemi climatici si potrebbe determinare il tanto evocato cambio di passo sulle questioni abienai in vista delle scadenze del 2030 sugli Obiettivi di sviluppo sistenibile dettati dall’Onu.
UNICEF ha realizzato una guida dedicata ai bambini per spiegare loro in modo semplice e chiaro il cambiamento climatico, gli effetti che ha sull’uomo e alcuni spunti su cosa è possibile fare per invertire la tendenza. L’organizzazione dell’Onu ricorda che circa il 74% delle calamità naturali tra il 2001 e il 2018 sono correlate al tema dell’acqua, tra cui siccità e inondazioni; 500 milioni di bambini vivono in aree ad alto rischio di alluvioni; 160 milioni di bambini vivono in aree a rischio alto o estremo di siccità; 700 bambini sotto i 5 anni muoiono ogni giorno per diarrea acuta a causa di servizi idrici o igienico-sanitari inadeguati.
”Il cambiamento climatico riguarda tutti e richiede un impegno collettivo urgente perché rischia di mettere in pericolo i diritti di base di tutti i bambini in Italia e nel mondo e i progressi fatti finora per la loro sopravvivenza”, ha spiegato Carmela Pace, Presidente dell’UNICEF Italia. ”Un evento climatico estremo, come un ciclone o un’ondata di caldo particolarmente forte minaccia la vita dei bambini e distrugge infrastrutture indispensabili per il loro benessere.
I fattori che determinano l’inquinamento atmosferico sono gli stessi di quelli del cambiamento climatico. Circa 2 miliardi di bambini vivono in aree in cui i livelli di inquinamento atmosferico superano gli standard stabiliti dall’OMS.
Le famiglie più povere hanno difficoltà ad affrontare i cambiamenti climatici perché rendono le crisi più frequenti e riprendersi dallo shock diventa molto più difficile. Già oggi, in 80 paesi 1,42 miliardi di persone versano in condizioni di alta o estrema vulnerabilità idrica: 450 milioni sono bambini, 1 su 5. Eventi meteorologici estremi e cambiamenti nei modelli del ciclo dell’acqua stanno rendendo più difficile l’accesso all’acqua potabile, specialmente per i bambini più vulnerabili.
Entro il 2040, quasi 1 bambino su 4 vivrà in aree a stress idrico estremamente elevato. Il cambiamento climatico aggrava lo stress idrico – aree con risorse idriche estremamente limitate – portando a una maggiore competizione per l’acqua, e persino a conflitti. L’aumento del livello del mare sta facendo sì che l’acqua dolce diventi salata, compromettendo le risorse idriche su cui fanno affidamento milioni di persone.
Quanto alla ong WeWorld, insieme a Ipsos ha realizzato#ClimateOfChange, la nuova campagna di comunicazione che mira a sviluppare la consapevolezza dei giovani cittadini sull’impatto del cambiamento climatico.
Ricordando che oltre il 70% dei giovani europei ritiene che i governi che non agiscono contro l’inquinamento e cambiamento climatico arrechino un danno all’economia, WeWorld spiega che #ClimateOfChange coinvolge 13 Paesi europei per sviluppare la consapevolezza dei giovani cittadini e delle giovani cittadine europee sull’impatto che ha il cambiamento climatico sulle migrazioni. Per comprendere la percezione sul fenomeno sono stati intervistati oltre 22 mila ragazzi e ragazze, con anche un focus nazionale sull’Italia.
La ricerca rivela che la preoccupazione riguardo ai cambiamenti climatici è elevata e che meno una persona su dieci (8%) nega i cambiamenti climatici. In Italia 8 su 10 voterebbero per politici che danno la priorità alla lotta al cambiamento climatico. L’emergenza da Covid-19 dimostra - ricorda la Ong – come la crisi ambientale e i fenomeni globali siano interconnessi: la relazione con i fenomeni migratori è complessa, ma è evidente come il cambiamento climatico aumenti le diseguaglianze e la fragilità delle persone più vulnerabili.
È necessario agire con urgenza per affrontare le questioni strutturali con un approccio basato sul rispetto dei diritti umani e imparare a considerare l’impatto delle nostre scelte sul futuro del pianeta. Oltre alla campagna #ClimateOfChange con i giovani europei sono in piedi due nuovi progetti, #OurFoodOurFuture e #People&Planet.