ROMA/WASHINGTON, 21 GENNAIO – “Ho terminato poco fa una lunga telefonata con John Kerry”: l’ex segretario di Stato e nuovo inviato Usa per il clima ha chiamato il ministro dell’ambiente Sergio Costa per parlare della collaborazione con l’Italia sull’azione globale a difesa dl clima.
La telefonata segue quella di Kerry al responsabile britannico per l’ambiente. Regno Unito e Italia sono i co-organizzatori della Cop26. Urgenza dell’azione climatica, massima collaborazione tra i due Paesi, e importanza del ritorno degli
Stati Uniti sul fronte della lotta ai cambiamenti del clima a
partire dal rientro nell’accordo di Parigi sono stati al centro della telefonata, secondo un comunicato del Ministero dell’Ambiente.
Kerry si è detto disposto ad affiancare i paesi organizzatori della Cop 26 perché si tratta di una battaglia non più
differibile. Il ministro Costa ha sottolineato che “in questi anni si è sentita la mancanza degli Stati Uniti su questo fronte” e che “la Cop 26 non dovrà essere interlocutoria, ma rappresentare una pietra miliare nella storia, portando tutti i Paesi del Pianeta verso un cambio di paradigma”.
“Gli Stati Uniti con il loro peso determinante – ha detto il
Ministro – ci aiuteranno nel dialogo sia con i paesi più vulnerabili, con i piccoli Stati insulari, con quelli più ricchi e che hanno maggiori responsabilità nell’emissione di gas climalteranti. In questo il ruolo di Kerry sarà fondamentale, anche per la sua storia personale”.
Costa ha avuto la piena disponibilità dell’inviato speciale
Usa, il quale ha sottolineato che farà di tutto per rispondere alle aspettative verso il nuovo orientamento dell’amministrazione Biden e per affiancare Italia e Regno Unito nell’accompagnare i Paesi più recalcitranti su posizioni
ambiziose e in prima linea in questa battaglia epocale. (@OnuItalia)