REGGIO EMILIA, 15 MAGGIO – Il modello reggiano di mobilità sostenibile nei percorsi casa-scuola è tra i 22 – unico in Italia – selezionati dalle Nazioni Unite e raccolti nella pubblicazione dell’Onu ”Mobility management. Guida di buone pratiche internazionali’‘.
Il riconoscimento, ottenuto da Reggio per la sua efficacia nell’avvicinare bambini e famiglie agli spostamenti attivi, trova posto nelle best practice internazionali, elencate nel documento focalizzato sul Mobility Management, dove vengono citati come attori principali dell’iniziativa l’amministrazione comunale e FIAB Tuttinbici. La FIAB (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta) locale realizza ormai da anni laboratori e attività didattiche che promuovono la bicicletta oltre a supportare scuole e bambini nella diffusione dei bici-bus. La città di Reggio Emilia si è impegnata in questo lavoro che, iniziato nel 2009, continua ancora oggi.
”Questo riconoscimento è per il Comune motivo d’orgoglio e uno stimolo a proseguire sulla strada della sostenibilità e della mobilità alternativa anche per le fasce più giovani – ha commentato l’assessora a Mobilità e ambiente, Carlotta Bonvicini – Questo periodo di didattica a distanza e chiusura della maggior parte delle attività ci porterà in tempi brevissimi a un ripensamento globale di ritmi, tempi e spazi della città. L’emergenza sanitaria e le conseguenze che ne deriveranno ancora per molto tempo hanno fatto prendere atto a tutti i cittadini di come lo spazio pubblico sia importante e di come dovremo ridisegnarlo e fruirlo a breve per poter garantire il distanziamento sociale”.
Comune e scuola dovranno continuare a lavorare e a dialogare insieme per ridefinire tempi e modi delle strutture scolastiche. A oggi la quota di mobilità urbana legata agli spostamenti casa-scuola non è particolarmente alta (è stimata intorno al 15% del traffico cittadino) ma è concentrata negli orari di punta e, quindi, causa di effetti pesanti sia sulla persona che sulla città. A riguardo, il Comune ha introdotto le figure dei mobility manager scolastici nelle scuole dell’obbligo e ha attivato vari progetti in diversi ambiti – BiciBus/PediBus, laboratori su mobilità e ciclabilità, gite scolastiche con mezzi sostenibili, ‘tatuaggi urbani’ – oltre ad aver investito in infrastrutture che servono i plessi scolastici stessi.
Il caso Reggio Emilia diventa quindi un modello tutto da copiare, soprattutto a livello italiano, tra i traguardi raggiunti ci sono:
• il 72% delle scuole ha un mobility manager
• il 12% degli istituti possiede un servizio di bici-bus o pedi-bus
• realizzazione di 5 strade scolastiche.