Entrambi i contributi, concordati prima della crisi Covid-19, consentiranno al WFP di distribuire trasferimenti mensili di contanti attraverso voucher elettronici (“e-vouchers”) e contanti a 81.300 tra sfollati e rifugiati siriani più vulnerabili, che hanno dovuto abbandonare le proprie case e che vivono ancora nei campi. L’assistenza in contanti offre alle persone la libertà di acquistare il cibo che preferiscono e, al tempo stesso, sostiene la domanda di prodotti nei negozi locali, rafforzandone l’economia che è stata profondamente colpita dal Covid-19.
Le restrizioni imposte per far fronte al Covid-19 nel paese hanno fatto aumentare i prezzi dei generi alimentari mentre, allo stesso tempo, i redditi delle persone si sono ridotti perché impossibilitate a lavorare. Il WFP ha lanciato un appello da 31,9 milioni di dollari per soddisfare i crescenti bisogni delle famiglie colpite dal Covid-19.
“Affrontando le esigenze alimentari e aiutando le comunità a rafforzare le strategie di adattamento, il WFP svolge un ruolo chiave in numerosi paesi e, in quanto tale, è un partner fondamentale dell’aiuto umanitario belga”, ha affermato Filip Vanden Bulcke, Ambasciatore del Belgio in Giordania e Iraq. “Siamo pronti a sostenere un ampio sistema di sicurezza alimentare in Iraq attraverso i nostri finanziamenti pluriennali e flessibili diretti al WFP, per aiutare le persone bisognose di assistenza alimentare umanitaria”.
“Con l’aumento dei bisogni nel contesto attuale, ill WFP estende la sua gratitudine ai governi dell’Italia e del Belgio per queste partnerships forti e durature” ha detto Abdirahman Meygag, Rappresentante del WFP in Iraq. “Questi finanziamenti ci aiuteranno a fare in modo che gli sfollati e i rifugiati siriani tra i più vulnerabili abbiano cibo sufficiente, evitando che precipitino in una situazione di fame e povertà in questo periodo davvero difficile”.
Nonostante la riconquista delle aree precedentemente occupate dallo Stato islamico dell’Iraq e del Levante (ISIL), 1,4 milioni di persone continuano ad essere sfollate, impossibilitate a far ritorno nelle proprie abitazioni per i gravi danni sostenuti, per la mancanza di servizi di base e per problemi di sicurezza. A causa delle violenze nella vicina Siria, l’Iraq continua ad ospitare circa 247.500 rifugiati siriani. (@OnuItalia)