BRUXELLES, 8 GENNAIO – “La situazione in Libia è molto pericolosa…..Stiamo aspettando la visita del primo ministro libico Al-Serraj e incontreremo a Bruxelles o a Roma altri leader libici per analizzare con loro la situazione”: lo ha detto l’Alto rappresentante per la politica estera dell’Ue, Josep Borrell, a margine della riunione del Collegio dei commissari che ha discusso delle crisi in Libia, Iran e Iraq.
“L’uso delle armi deve essere fermato ora per lasciare spazio al dialogo”, gli ha fatto eco la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, consolidando così l’impressione che per l’Unione Europea le crisi attualmente in atto in quei teatri siano particolarmente preoccupanti. L’incontro di ieri a Bruxelles con i ministri di Francia, Germania, Italia e Regno Unito “è stata una buona opportunità per esprimere un forte sostegno al processo di Berlino e sottolineare le nostre preoccupazioni sulla Libia. Chiediamo uno stop immediato a ulteriori escalation e alle interferenze esterne negli ultimi giorni”, ha infatti dichiarato Borrell al termine del mini-vertice. “La situazione peggiora di giorno in giorno e la soluzione è solo politica – ha aggiunto -. Si fermino i combattimenti a Tripoli, serve una immediata cessazione delle ostilità”.
“Tutti i membri della comunità internazionale devono rispettare ed applicare strettamente l’embargo delle armi deciso dall’Onu. La continua interferenza esterna sta alimentando la crisi” in Libia, recita la dichiarazione congiunta. I ministri degli affari esteri di Francia, Germania, Italia e Regno Unito hanno anche sottolineato “la necessità di evitare azioni unilaterali come la firma di accordi che aggravano ulteriormente il conflitto, o azioni che creano un pretesto per interferenze esterne contrarie agli interessi del popolo libico, nonché agli interessi europei”.
“Abbiamo chiesto un cessate il fuoco ma anche di fermare l’escalation e le interferenze esterne che sono aumentate negli ultimi giorni ed è ovvio che si fa riferimento alla decisione turca di intervenire in Libia che noi rigettiamo e che fa aumentare le nostre preoccupazione”, ha sottolineato Borrell, spiegando che “in Libia noi dobbiamo sicuramente parlare con tutti gli attori rilevanti del processo libico, con Sarraj e di sicuro con il maresciallo Haftar. Speriamo che forse nei prossimi giorni avremo modo di stabilire i contatti che fino ad ora non siamo riusciti ad avere”.
Anche il ministro Luigi Di Maio ha sottolineato come in Libia debbano “cessare tutte le interferenze”. “Bisogna parlare con tutti e convincerli a cessate il fuoco”, ha evidenziato Di Maio al termine del vertice a Bruxelles. “Tuteliamo i nostri interessi quando chiediamo all’Ue di essere protagonista“, ha aggiunto sottolineando “che il rischio per l’Europa sta anche nel pericolo di terrorismo oltre che per i fenomeni migratori. Il nostro lavoro da domani riguarda come l’Ue sarà coesa, l’Ue deve parlare con una sola voce”. “Sarà una settimana importante per il governo italiano e per l’Ue – ha aggiunto -. La riunione di oggi si doveva tenere in Libia ma l’importante è che si sia fatta. Le iniziative da domani dell’Unione europea vedranno un cambio di passo”.