BAGHDAD, 7 GENNAIO – L’Iraq ha chiesto in una lettera all’Onu che il Consiglio di sicurezza condanni il raid con cui venerdì gli Usa hanno ucciso all’aeroporto di Baghdad il generale iraniano Qassam Soleimani e il suo vice Abou Mehdi al-Mouhandis. L’operazione americana, si legge nella missiva dell’ambasciatore iracheno alle Nazioni Unite, “rappresenta un’aggressione. La legge della giungla non può dominare le relazioni internazionali”.
Sul fronte della Libia intanto, mentre il generale Haftar smentisce di essere il mandante dell’attacco all’Accademia militare a Tripoli che ha causato la morte di una trentina di cadetti e il ferimento di altri 18, si è appreso che è in programma per domani una riunione al Cairo tra i ministri degli Esteri di Egitto, Italia, Francia, Grecia e Cipro per discutere della situazione attuale in Libia. Per l’Italia è attesa la presenza del titolare della Farnesina, Luigi Di Maio, il quale ha sentito telefonicamente il suo omologo Taher Mohammed Syalr “No alle scorciatoie, si torni al dialogo”.