GINEVRA, 26 NOVEMBRE – L’Atto di Ginevra dell’accordo di Lisbona per la protezione delle denominazioni di origine e geografiche ha raggiunto una tappa fondamentale che ne permette l’entrata in vigore quando l’Unione Europea si e’ aggiunta come quinto membro del sistema di registrazione internazionale che tutela i nomi per l’identificazione dell’origine geografica di prodotti come caffe;, te’ frutta, vino, ceramica, vetro e tessuti.
“L’adesione dell’UE all’atto di Ginevra rappresenta un passo importante, da sempre auspicato dall’Italia, per una maggiore estensione della protezione delle indicazioni geografiche”, ha commentato l’Ambasciatore Gian Lorenzo Cornado, Rappresentante Permanente d’Italia presso le OOII, a margine delle celebrazioni per l’adesione della UE, svoltesi il 26 novembre a Ginevra presso la sede dell’OMPI, l’organizzazione mondiale per la proprietà intellettuale.
L’evento si è aperto con una discussione interattiva tra il Commissario Europeo all’Agricoltura Phil Hogan, il Direttore Generale OMPI Gurry e la consulente internazionale sulle indicazioni geografiche Bagal sul potenziale delle indicazioni geografiche e del sistema di Lisbona per stimolare lo sviluppo economico. Al deposito dello strumento di ratifica da parte dell’UE è seguita l’inaugurazione di una mostra nella quale sono esposte alcune indicazioni geografiche europee, incluso vino e parmigiano reggiano italiani.
“Per l’Italia la tutela della proprietà intellettuale e delle IIGG è una priorità” – ha aggiunto Cornado – “non solo quale strumento di protezione e di valorizzazione delle nostre produzioni e delle nostre opere di ingegno, ma anche quale veicolo, a livello internazionale, per la promozione dello sviluppo sostenibile, di una crescita rispettosa delle diverse realtà locali, e della tutela della biodiversità attraverso la protezione delle colture tradizionali radicate nei territori”.
L’atto di Ginevra è un trattato che amplia l’ambito di applicazione dell’accordo di Lisbona per la protezione delle denominazioni di origine e la loro registrazione internazionale, estendendolo dalle denominazioni di origine alle indicazioni geografiche, e consente anche alle organizzazioni internazionali, come l’UE, di diventare parti contraenti. E’ amministrato dall’Organizzazione mondiale della proprietà intellettuale (OMPI/WIPO).
Il 7 ottobre scorso Il Consiglio dell’UE ha adottato la decisione che autorizza l’adesione dell’UE all’atto di Ginevra ed il regolamento che stabilisce le norme che regolano l’esercizio da parte dell’UE dei diritti (e l’adempimento degli obblighi) derivanti dall’atto di Ginevra. L’UE ha competenza esclusiva per i settori disciplinati dall’atto di Ginevra, e gli Stati membri che hanno già aderito all’accordo di Lisbona prima dell’adesione dell’UE all’atto di Ginevra (Bulgaria, Francia, Italia, Portogallo, Repubblica ceca, Slovacchia e Ungheria) sono autorizzati a rimanere Stati parte.
Ciascuna parte contraente dell’atto di Ginevra ha l’obbligo di proteggere, nel suo territorio, le denominazioni di origine e le indicazioni geografiche dei prodotti originari di altre parti contraenti. (@OnuItalia)