KHARTOUM, 18 NOVEMBRE – Alla presenza del Ministro Federale della Salute S.E. Dr. Akram Ali Eltoum, dell’ Ambasciatore d’Italia in Sudan Gianluigi Vassallo e della Rappresentante locale del WHO in Sudan Naeema Al Gasser, si è svolta oggi la cerimonia di avvio di un progetto volto a contrastare la malnutrizione attraverso azioni di consulenza e assistenza nutrizionale a livello dei servizi sanitari di base negli Stati di Khartoum, Gedaref, Red Sea e Kassala.
L’iniziativa è finanziata dal Governo italiano per un valore di 1,5 milioni di euro.
“Il programma – che va ad aggiungersi ad una serie di interventi bilaterali e multilaterali a sostegno del sistema sanitario sudanese che rappresentano il 62% del budget totale impiegato nel Paese – vuole dare un contributo concreto alla risoluzione dei problemi legati alla situazione nutrizionale del Sudan”, ha affermato l’ Ambasciatore Vassallo, aggiungendo altresì che “in qualità di Donor Convener del movimento onusiano SUN, abbiamo il dovere di esplorare vie alternative ed innovative per affrontare le molteplici problematiche legate alla malnutrizione, anche attraverso azioni che coinvolgano i settori dell’agricoltura, della salute, dell’educazione e della protezione delle fasce vulnerabili”. L’Ambasciatore ha infine ribadito la necessità di uno sforzo congiunto dei diversi attori coinvolti, siano essi locali, internazionali, istituzionali e non, per combattere la malnutrizione cronica e acuta grave in modo che l’impegno possa produrre risultati concreti.
Il Ministro Federale della Salute, S.E Dr. Akram Ali Eltoum, dopo aver espresso
gratitudine all’Italia per l’iniziativa, ha ricordato che la lotta alla malnutrizione è uno dei principali compiti del suo dicastero, ma ha al contempo ribadito l’impegno del governo tutto nell’affrontare con maggiore efficacia il fenomeno.
La Rappresentante WHO in Sudan Al Gasser ha infine ricordato l’impegno della sua agenzia nel perseguire il secondo obiettivo di sviluppo sostenibile, cd. “Fame Zero”, che associa l’eliminazione della malnutrizione alla trasformazione dei sistemi agricoli e alimentari, oltre che all’empowerment delle comunità rurali, con particolare attenzione alle donne e alle fasce più vulnerabili della popolazione. (@OnuItaia)