(di Maria Novella Topi) – ROMA, 27 MAGGIO – Quali siano i progressi compiuti nell’attuazione dell’Obiettivo 16 (Sdg16) dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile; dove siano stati fatti degli errori e quali strade vadano ancora percorse: ne parla, con la partecipazione di circa 250 delegati dei paesi membri e di organizzazioni e istituzioni, la Conferenza dell’Onu aperta oggi alla Farnesina ‘Pace, Giustizia e Istituzioni efficaci’.
L’appuntamento costituisce un evento preparatorio al Forum politico di alto livello sullo sviluppo sostenibile che si terrà a luglio ed esaminerà e revisionerà numerosi Sdg (oltre a quello preso in esame oggi), come il numero 4 sull’Istruzione, l’8 sulla crescita economica e il lavoro, il 10 riguardante le disuguaglianze, il 13 dedicato ai cambiamenti climatici e il 17 sul partenariato.
Organizzata dal Consiglio economico-sociale dell’Onu (Ecosoc), dall’IDLO (International Development Law Organization o Organizzazione per il diritto dello sviluppo), l’Undesa (il Dipartimento delle Nazioni Unite per gli Affari Economici e Sociali), dal Governo italiano in partenariato con numerose altre organizzazioni (Onu donna, Fao, Unicri, Tap, Unicef, Unesco hcdh, Unpd), la Conferenza si sviluppa nell’arco di tre giorni tra plenarie, sessioni dedicate, tavole rotonde, focus. Nel caso dell’Obiettivo 16 tutti gli interventi hanno fatto notare come pace, giustizia e istituzioni siano indissolubilmente legati e interdipendenti: la Segretaria generale della Farnesina Elisabetta Belloni, nell’aprire i lavori ha tracciato l’equazione ”nessuno sviluppo sostenibile senza pace” e ha aggiunto che sono necessarie risposte globali e unitarie alle richieste che provengono dalle aree più disagiate del mondo.
Se per Irene Khan, direttrice generale dell’IDLO è’ ”l’accesso alla giustizia” il perno dell’Obiettivo 16, per la Vice ministra degli Esteri Emanuela del Re ”non lasciare nessuno indietro è un precetto da applicare ogni giorno, nelle nostre vite”. “Da quando quattro anni fa è stata adottata l’agenda 2030, sono stati fatti progressi nell’attuazione dell’obiettivo 16, ma non abbastanza”, ha aggiunto la vice ministra, sottolineando ancora che ”l’individuo deve essere centrale in questo processo e questo è il vero significato della frase Non lasciare indietro nessuno”.
Dalla Conferenza ci si attende che gli intervenuti possano fare il punto sui progressi globali fin qui compiuti, ma anche scambiare conoscenze e condividere esperienze, – soprattutto quando si tratti di ‘buone pratiche’ – identificare i campi d’azione più difficili e le principali sfide, attraverso anche studi e informazioni sul tema. ‘Scavando’ il terreno di coltura dell’Obiettivo16, tuttavia la Conferenza – secondo i suoi organizzatori – dovrà porre l’accento sul carattere integrato, indivisibile e universale di tutti i 17 Obiettivi che l’Onu si è dato per l’agenda 2030. Il materiale così raccolto e le determinazioni adottare a Roma, saranno base di discussione per il Forum di New York.
Infine uno sguardo particolare verrà rivolto al tema #justiceforwomen attraverso la presentazione di un rapporto della Task Force on Justice e dell’High Level Group on Justice for Women. Spesso vittime delle più acute ingiustizie, infatti, le donne sono però titolari, in tutto il mondo, di saperi sostenibili e di buone pratiche e custodi di spiccate capacità in settori come l’alimentazione, la cura, la solidarietà di genere.
(@novellatop, 27 maggio 2019)