GINEVRA, 17 APRILE – La riproduzione dell’Arco monumentale di Palmira in Siria, e il recentissimo doloroso incendio della cattedrale di Notre Dame de Paris sono le due icone storiche e culturali che faranno da monito in occasione dei lavori della Conferenza internazionale sulla protezione dei beni culturali in caso di conflitto armato che si terrà dal 25 aprile a Ginevra, su iniziativa dell’Unesco.
Se nel primo caso l’Arco – che caratterizzava una delle più importanti città del mondo antico parzialmente distrutta dallo Stato islamico – racconta dei rischi del patrimonio artistico in guerra, nel secondo va ricordato che fu proprio un incendio, quello della cattedrale di Reims sotto i bombardamenti tedeschi nella prima guerra mondiale, a ispirare alle Nazioni Unite una Convenzione per la protezione dei beni culturali in caso di conflitto armato.
Approvata nel 1954, la convenzione ha anche lo scopo di combattere il traffico illecito di beni artistici e culturali.
In occasione della Conferenza una riproduzione del’Arco è stata posta sulla piazza delle Nazioni, in ricordo dell’originale distrutto dall’Isis nel 2015 e sarà visibile fino al 27 aprile; è grande la metà dell’originale ed è già stata esposta a Londra, negli USA, a Firenze e negli Emirati Arabi Uniti. È stata realizzata con marmo egizio da un istituto archeologico britannico specializzato in archeologia digitale. Il rappresentante dell’ONU Abdulaziz Almuzaini ha ricordato l’importanza della Conferenza internazionale e del simbolo che l’Arco di Palmira rappresenta.
Le distruzioni dei beni culturali in caso di guerra sono spesso deliberate, quasi a voler cancellare la memoria di un popolo, ha detto da parte sua il sindaco di Ginevra. L’Arco monumentale di Palmira venne eretto durante il periodo di massimo splendore della città, durante il regno di Settimio Severo (193-211). Il monumento simbolo della città antica venne distrutto con l’esplosivo da miliziani jihadisti dello Stato islamico il 5 ottobre 2015.
(@novellatop, 17 aprile 2019)