GINEVRA, 12 MARZO – Trenta anni fa un giovane esperto di computer del CERN, Sir Tim Berners-Lee, combino’ idee sull’accesso all’informazione con un desiderio di una vasta connettività e apertura. Realizzata in collaborazione con il collega Robert Cailliau, la sua proposta divenne la World Wide Web. Il CERN oggi celebra l’anniversario con una giornata speciale dedicata alla rivoluzione informatica.
Il web per tutti, più privacy e sicurezza per gli utenti e società meno guidate dai profitti, un ‘Contratto per il web’ a cui “stanno contribuendo governi, aziende e i cittadini” che darà risultati “entro la fine dell’anno”. E’ questo, in sostanza, il messaggio diffuso da Sir Tim in occasione dei 30 anni della Rete. “Abbiamo la responsabilità di assicurarci che il web sia riconosciuto come un diritto umano e costruito per il bene pubblico. E’ diventato una piazza, una biblioteca, uno studio medico, un negozio, una scuola, un ufficio, un cinema, una banca e molto altro” ma “il divario tra chi è online e chi è offline aumenta. Oggi la metà del mondo è online. È più che mai urgente assicurare che l’altra metà non sia lasciata indietro e che ognuno contribuisca ad una rete che promuova uguaglianza, opportunità e creatività”, ha detto Berners-Lee secondo cui “il web è per tutti, abbiamo il potere di cambiarlo”.
Nel messaggio, Tim Berners-Lee tocca i temi più sensibili riguardo Internet e gli usi impropri come gli attacchi hacker, il profitto che sacrifica gli interessi degli utenti e la qualità del discorso online a volte caratterizzato da un linguaggio d’odio. “Sarebbe disfattista pensare che il web che conosciamo non possa essere cambiato in meglio nei prossimi 30 anni. Se rinunciamo a costruire un web migliore ora non sarà il web ad averci deluso ma noi ad aver fallito”, sottolinea. L’iniziativa del ‘Contratto per il web’ Sir Tim l’ha lanciata in novembre al Web Summit di Lisbona , mettendo insieme un gruppo di persone “che sono d’accordo sul fatto che sia necessario stabilire norme, leggi e standard chiari che sostengono la rete. I governi, le aziende e i cittadini stanno contribuendo e puntiamo ad avere un risultato entro la fine dell’anno”. (@OnuItalia)