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martedì, Ottobre 8, 2024

Dall’Etiopia a New York: Suor Laura Girotto e il miracolo della missione ad Adwa

NEW YORK, 18 FEBBRAIO – “Abbiamo una sola vita a disposizione. Non la dobbiamo sprecare”. Lo ripete (e lo ripete spesso anche a se stessa) Laura Girotto, religiosa salesiana che, arrivata nel 1993 ad Adwa, in Etiopia, dal niente ha costruito una piccola citta’, punto di riferimento per la popolazione locale stremata dalle guerre e da precarie condizioni sanitarie. Grazie alla determinazione di Suor Laura e delle sorelle salesiane che si sono unite a lei, a Kidane Mehret sta nascendo in questi giorni un ospedale, frutto della collaborazione con le autorità locali. Meno di trenta letti per ora che diventeranno 200, per un bacino di utenza di oltre un milione di persone.

Torinese, quinta di sette fratelli, Suor Laura ha 75 anni, la maggior parte dei quali passati facendo la missionaria in India, Siria, Egitto, Zaire e Libano e da 25 anni in Etiopia. Una pioniera e una eroina. Prima di entrare in convento faceva la stilista ma a un certo punto ha sentito la “chiamata”. Su di lei e sul suo lavoro in Africa, il giornalista Niccolo’ d’Aquino ha scritto un libro tradotto ora in inglese e presentato in questi giorni a New York. “Qualcuno deve racontare i miracoli, in modo che qualcun altro possa essere ispirato a farne di nuovi”, spiega a OnuItalia.  Il libro, pubblicato da ide…(italic digital editions), si intitola “La Tenda Blu”: dal colore della tenda residuato bellico che per Suor Laura divenne il primo punto di approdo, la base operativa per i primi mesi a Adwa. “Non c’era niente. Avete mai visto il niente?”, dice la religiosa, tornando con la memoria alla mattina quando, dopo la prima notte, usci’ dalla tenda blu: “Era una vista mozzafiato, ma tutto intorno il deserto”.
E’ da quel “niente” che Suor Laura ha cominciato a costruire: prima con i bambini venuti a curiosare fuor dalla tenda, poi con le donne, dopo aver fatto partorire inquietante della stesa tenda una ragazzina senza marito. Adwa e’ nel Tigre’ al confine tra Etiopia e Eritrea, in una zona del Corno d’Africa fino a qualche anno fa devastata dalla guerra e carestie.  Per decenni nella regione non c’era lavoro. Costruire la missione, spiega Suor Laura, mise in moto l’occupazione. Gli uomini tagliavano e pietre da costruzione, le donne lavoravano anche loro al cantiere e venivano pagate.
La scuola, oggi per 1500 studenti dall’asilo al liceo, fu la priorità numero uno, dal momento che l’ordine dei salesiani e’ specializzato nell’istruzione. Furono organizzati corsi di cucito per donne e ragazze al termine dei quali le diplomate venivano mandare a casa con una macchina da cucire a pedale: dove vivevano non c’era elettricità. Di quelle bambine alcune hanno fatto strada: una di loro e’ diventata la prima pilota donna delle Ethiopian Airlines che le hanno affidato un Dreamliner.
Ci sono voluti 14 anni da quella prima mattina davanti al “niente” per arrivare all’inaugurazione della missione nel 2008, sempre con il sostegno dell’Associazione Amici di Adwa-Onlus, di Cento in provincia di Ferrara. Kidane Mehret significa “velo di misericordia” nella lingua locale. Ma siccome la vulcanica Suor Laura non si ferma mai, il passo successivo e’ stata la costruzione dell’ospedale. Una nuova iniziativa per garantire cure mediche a bambini e alle loro mamme: “Li perdevamo – spiega – per problemi che nel mondo occidentale sono una banalità. Abbiamo visto morire il 13 per cento dei nostri bambini. Non potevo continuare a commuovermi per la loro sorte e rimanere inattiva”. L’ospedale nasce nello spirito che anima tutte le attività della missione: formare personale che nel tempo diventi capace di far crescere la struttura in maniera autonoma. Servono pero’ 5 milioni di euro su un budget totale di 30 per finire i lavori: “L’impresa che ha costruito il resto incalza. Hanno un’altra importante commessa ad Addis Abeba. E il tempo stringe”, spiega Laura Girotti.
Il presidente Sergio Mattarella consegna l’onoreficenza di “Cavaliere” a Suor Laura Girotto ANSA/Francesco Ammendola/Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica.

Ora Suor Laura colleziona riconoscimenti: “Donna dell’anno” del Soroptimist, nel 2005 cittadina onoraria di Adua, unica europea consigliera nell’Associazione nazionale delle donne etiopiche, nel 2016 Cavaliere della Repubblica. La tappa americana da New York la porterà a Boston per un concerto di beneficienza all’ M.I.T. Nei giorni successivi sarà a Washington e Ottawa, sempre per per far conoscere la missione di Adwa, il progetto Ospedale e fare appello alla solidarietà anche in America. A New York ha visitato le Nazioni Unite e incontrato un gruppo di giornalisti. Si parla di questioni migratorie e di come fare a contenere i flussi aiutando “a casa loro” chi altrimenti si mette in viaggio: “Dico al ministro Salvini: venga a vedere quel che facciamo ad Adwa. Che la nostra ricetta funziona, ma ci serve aiuto”, lancia un appello Suor Laura che ha incontrato il premier Giuseppe Conte durante il suo recente viaggio ad Addis Abeba, ma “solo per tre minuti” che non hanno avuto seguito.

Intanto nelle settimane scorse le autorità etiopiche hanno autorizzato la prima ala della nuova struttura ad aprire come Health Center. Le prime attività sanitarie del 2019 sono state quelle dell’equipe dei dentisti ed odontotecnici volontari: i dentisti Rino Zoccarato e Giorgio Calgaro e l’odontotecnico Matteo Cavedon, validamente supportati dagli apprendisti tutto-fare Federico Zoccarato e Brian Paradiso e dalle infermiere dell’ospedale, hanno visitato quasi 500 pazienti, fatto 346 estrazioni, 77 protesi, 20 otturazioni, 20 pulizie dentali, 5 cure canalari. Sta per partire la collaborazione continuativa con nuove figure professionali in loco: due chirurghi cubani ed una biologa laboratorista italiana risiederanno ad Adwa per coordinare le nuove attività. Affiancheranno l’infermiera (suor Pauline) e la fisioterapista (Suor Betty) missionarie del Cottolengo, già operanti ad Adwa da alcuni anni, ma sono in corso selezioni per medici etiopi oltre ad altre figure professionali indispensabili per avviare gli ambulatori e le brevi degenze. (@alebal)
Alessandra Baldini
Alessandra Baldinihttps://onuitalia.com
Alessandra Baldini e’ stata la prima donna giornalista parlamentare per l’Ansa, poi corrispondente a Washington e responsabile degli uffici Ansa di New York e Londra. Dirige OnuItalia.

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