PADOVA, 1 FEBBRAIO – In occasione della Giornata Mondiale contro il Cancro, che si celebra lunedì 4 febbraio, Medici con l’Africa Cuamm richiama l’attenzione sull’entità del problema anche per l’Africa, dove i malati sono ancora molto distanti dal poter ricevere cure adeguate. La scarsa sensibilizzazione sul tema e le risorse limitate sono i motivi principali per cui il cancro resta una malattia incurabile nel continente, anche se per certe forme si stanno facendo passi avanti, puntando sulla prevenzione e sullo screening, anche all’ultimo miglio del sistema sanitario.
Il cancro è oggi la seconda causa di morte nel mondo: 9,6 milioni di persone muoiono ogni anno, il 70% dei quali nei paesi a medio-basso reddito. Almeno un terzo della forme più comuni di cancro sono prevenibili e si stima che 3.7 milioni di vite potrebbero essere salvate ogni anno, destinando risorse alla creazione di strategie di prevenzione, diagnosi e trattamento immediato.
Un esempio concreto è il tumore al collo dell’utero, che è tra le più frequenti forme di tumore per le donne nel mondo, con 570 mila nuovi casi e 311 mila decessi ogni anno; la seconda tipologia più diffusa in Etiopia. Proprio in questo Paese, Medici con l’Africa Cuamm sta portando avanti due progetti di screening e trattamento, nella regione del South Omo, rivolgendosi alle tribù di pastori seminomadi. In collaborazione con le autorità sanitarie locali, sono state raggiunte 14 strutture sanitarie con servizi di screening e trattamento.
Grazie all’intervento del Cuamm, oltre 3.500 donne si sono sottoposte allo screening, sono state portate avanti 21 campagne di sensibilizzazione e 50 membri dello staff locale sono stati formati sulla diagnosi e il trattamento di questa forma di tumore. I centri di salute e lo staff coinvolti, inoltre, sono stati riforniti del materiale necessario per le attività, che prevedono la visita ginecologica per le donne e, nel caso si individuino lesioni precancerose, il trattamento immediato con la crioterapia per prevenire lo sviluppo del tumore.
Il successo del progetto è strettamente legato al coinvolgimento diretto delle comunità. Spettacoli teatrali nei giorni di mercato e campagne di sensibilizzazione che si spingono fino alle aree più rurali, attivando i gruppi comunitari, sono la chiave individuata per coinvolgere la popolazione e veicolare messaggi complessi in maniera chiara, soprattutto per quanto riguarda il tema della prevenzione, che molto spesso non è considerata un’urgenza.
Nata nel 1950, Medici con l’Africa Cuamm è la prima Ong in campo sanitario riconosciuta in Italia e la più grande organizzazione italiana per la promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane. Realizza progetti a lungo termine in un’ottica di sviluppo, intervenendo con questo approccio, anche in situazioni di emergenza, per garantire servizi di qualità accessibili a tutti. Oggi Medici con l’Africa Cuamm è impegnato in 8 paesi dell’Africa sub-Sahariana (Angola, Etiopia, Mozambico, Repubblica Centrafricana, Sierra Leone, Sud Sudan, Tanzania, Uganda) con oltre 2.200 operatori sia europei che africani; appoggia 24 ospedali, 64 distretti (per attività di sanità pubblica, assistenza materno-infantile, lotta all’Aids, tubercolosi e malaria, formazione), 3 scuole infermieri e 1 università (in Mozambico). (@OnuItalia)