TORINO, 1 DICEMBRE – Ci sono anche lo chef anti-spreco Massimo Bottura e il guru di Slow Food Carlo Petrini a rimboccarsi le maniche per gli obiettivi dell’Onu per lo sviluppo sostenibile. “2030: What are you doing?”, E tu, cosa stai facendo? questa la provocazione che il Calendario Lavazza 2018 ha posto a cittadini, imprenditori e politici sul futuro del pianeta.
Il 2030 è la scadenza individuata dalle Nazioni Unite per salvare la Terra, e Lavazza con gli scatti del fotografo Platon ha coinvolto 17 “ambasciatori della sostenibilità”, tra cui anche l’attore statunitense Jeremy Renner, il tennista Andrea Agassi, l’economista Jeffrey Sachs e la paladina degli oceani Alexandra Cousteau. Il calendario, in cui figura anche Dario Piselli, Project Leader per il team “Solutions Initiatives” di SDSN Youth, la divisione giovanile del Sustainable Development Solutions Network dell’ONU, vuol essere, mese dopo mese, megafono artistico a livello mondiale dei 17 Sustainable Development Goals presentando le storie di uomini e donne, impegnati a trasformare gli scarti alimentari in un pasto per i più poveri, una bottiglia di plastica in una fonte di luce democratica, a istruire i bambini, a insegnare un lavoro ai giovani disagiati e alle donne emarginate, a proteggere il mare e la biodiversità, ad affrontare i cambiamenti climatici, a battersi per un’economia della natura e della vita.
“Dividere un pasto e’ un atto d’amore”, ha detto Bottura che per il 2030 si impegna a ridurre gli scarti prodotti da Osteria Francescana e dalle altre iniziative gastronomiche che fanno capo al suo nome come “Food for Soul” che dal 2015 lo sta facendo nelle cucine comunitarie di Milano, Rio e Londra dove chef famosi trasformano quanto prima finiva nel secchio della spazzatura in piatti sani e deliziosi anche per chi non ha i soldi per pagare il conto.
Ogni “ambasciatore” racconta la sua storia sul sito del brand torinese. “Il mio team – spiega Piselli che promuove l’obiettivo numero otto per un lavoro dignitoso e crescita economica per tutti – è incaricato di individuare e sostenere le soluzioni progettuali che i giovani del mondo propongono per raggiungere i Global Goals”. Il designer milanese Francesco Faccin, da quando ho scoperto il misterioso e affascinante mondo delle api, ha deciso di creare “Honey Factory”, una micro-architettura per produrre miele in città e per fare informazione sull’antica ma attualissima pratica dell’allevamento di questi insetti (l’obiettivo e’ il numero 11, citta’ e comunita’ sostenibili).
“Il titolo del calendario – ha detto Francesca Lavazza, supervisor del progetto Calendario e membro del cda dell’azienda – è provocatorio ma vuole essere una call to action per raccogliere il senso comune di responsabilità. Lavazza nel 2018 cercherà di veicolare questo concetto e usare il calendario come apripista portando come forza ispiratrice l’impegno degli ambassador che hanno partecipato al calendario”. (@OnuItalia)