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sabato, Luglio 26, 2025

ONU condanna attacco Usa a Francesca Albanese. Amnesty, il mondo reagisca

GINEVRA, 10 LUGLIO 2025 – L’ONU ha chiesto giovedì a Washington di revocare la decisione di imporre sanzioni all’esperta delle Nazioni Unite Francesca Albanese che ha ripetutamente accusato Israele di genocidio a Gaza e criticato la politica statunitense sulla guerra in corso. L’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Volker Turk, ha chiesto la fine degli “attacchi e delle minacce” contro persone nominate dall’ONU e da altre istituzioni internazionali come la Corte penale internazionale, i cui giudici sono stati anch’essi colpiti da sanzioni statunitensi.

“Esorto a una rapida revoca delle sanzioni statunitensi contro la Relatrice speciale del Consiglio per i diritti umani dell’ONU, Francesca Albanese, in risposta al lavoro da lei svolto nell’ambito del mandato sulla situazione dei diritti umani nei territori palestinesi occupati”, ha dichiarato Turk in un comunicato.

Il presidente dei Consiglio dei diritti umani dell’Onu, lo svizzero Jürg Lauber, ha a sua volta “deplorato” le sanzioni annunciate dall’amministrazione Usa contro la relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati .

In dichiarazioni riportate dai media internazionali, Lauber ha chiesto all’amministrazione Trump di astenersi dalle intimidazioni. ”Deploro – ha dichiarato il diplomatico svizzero che presiede il massimo organismo Onu impegnato sul fronte della tutela dei diritti umani, con sede a Ginevra – la decisione degli Stati Uniti d’imporre sanzioni a Francesca Albanese”.

Jurg Lauber

Lauber ha quindi sottolineato il dovere di tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite, Usa inclusi, di ”collaborare pienamente con i relatori speciali e i titolari di mandati affidati dal Consiglio; e di astenersi da qualunque atto d’intimidazione o di rappresaglia contro di loro”.

Albanese, durante una visita in Slovenia, ha definito le sanzioni “un tentativo calcolato” di indebolire la sua missione. “Continuero’ a fare cio’ che devo fare”, ha detto ai giornalisti.

Gli Stati Uniti, che regolarmente assieme a Israele prendono di mira la giurista italiana, avevano annunciato ieri che saranno adottate sanzioni non meglio precisate contro la Albanese. Il segretario di Stato Usa, Marco Rubio, aveva in particolare parlato di ”sforzi illegittimi e vergognosi” da parte della relatrice speciale – che non parla a nome dell’ONU ma è incaricata dal Consiglio per i Diritti Umani – per spingere la Corte Penale Internazionale (CPI) ad avviare indagini contro funzionari, aziende e leader americani e israeliani.

Parlando di genocidio nella Striscia di Gaza, negli ultimi mesi Francesca Albanese si è attirata anche la disapprovazione degli americani per le sue critiche all’atteggiamento del presidente americano Donald Trump. Più recentemente, ha accusato decine di aziende, tra cui alcune americane e Glencore, di far parte dell’ ”economia genocida” dello Stato ebraico. Accuse respinte dai diretti interessati.

Reagendo all’annuncio di Rubio, la segretaria generale di Amnesty International Agnès Callamard ha diffuso una dichiarazione nella quale si afferma che ”è un vergognoso e trasparente attacco ai principi fondamentali della giustizia internazionale. I relatori e le relatrici speciali non sono nominati per piacere ai governi o per avere popolarità ma per svolgere il loro mandato. Quello di Francesca Albanese è di promuovere i diritti umani e il diritto internazionale, un’azione essenziale in un momento in cui è in gioco la stessa sopravvivenza delle persone palestinesi nella Striscia di Gaza occupata”.

Queste sanzioni, continua Amnesty, ”sono state decise appena pochi giorni dopo che Francesca Albanese aveva pubblicato un suo nuovo report in cui descrive come le aziende abbiano tratto profitto dall’occupazione illegale da parte di Israele, dal suo brutale sistema di apartheid e dal suo genocidio tuttora in corso nella Striscia di Gaza”.”Dopo le recenti sanzioni nei confronti della Corte penale internazionale – rileva l’organizzazione – quelle annunciate ieri sono in continuità con l’assalto dell’amministrazione Trump al diritto internazionale e coi suoi tentativi di proteggere a ogni costo Israele dal rendere conto delle sue azioni. Sono gli ultimi di una serie di azioni assunte dall’amministrazione Trump per intimidire e ridurre al silenzio coloro che osano parlare in favore dei diritti umani delle persone palestinesi. Invece di attaccare la relatrice speciale e compromettere ulteriormente l’ordine basato sul rispetto delle regole, il governo statunitense dovrebbe porre fine al suo incondizionato sostegno a Israele, che consente a quest’ultimo di beneficiare della completa impunità per i suoi crimini nel Territorio palestinese occupato”.
Infine Callamard chide che ”gli stati respingano vigorosamente queste sanzioni vergognose e vendicative ed esercitino le massime pressioni diplomatiche sul governo statunitense perché siano annullate. Le Nazioni Unite, a loro volta, devono sostenere pienamente Francesca Albanese in quanto esperta indipendente nominata dal Consiglio Onu dei diritti umani. I governi del mondo e tutti coloro che credono in un ordine basato sul rispetto delle regole e del diritto internazionale devono fare tutto il possibile per mitigare e bloccare gli effetti delle sanzioni contro Francesca Albanese e, più in generale, per proteggere il lavoro e l’indipendenza delle relatrici e dei relatori speciali”.

OnuItalia
OnuItaliahttps://onuitalia.com
Il giornale Italiano delle Nazioni Unite. Ha due redazioni, una a New York, l’altra a Roma.

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