GINEVRA, 23 GIUGNO – La sede centrale dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale (OMM) ha ospitato un importante evento organizzato congiuntamente dalla Rappresentanza Permanente d’Italia presso l’ONU a Ginevra e dall’Aeronautica Militare, a margine del Consiglio Esecutivo dell’Organizzazione.
All’evento, cui hanno preso parte circa 80 tra delegati dei Paesi membri e funzionari dell’OMM, il Rappresentante Permanente Ambasciatore Vincenzo Grassi ha sottolineato che l’Italia è all’avanguardia a livello internazionale negli studi delle condizioni atmosferiche d’alta quota ed offre tali competenze ai paesi vulnerabili ai rischi climatici d’alta quota.
Il Generale di Brigata Luca Baione, Rappresentante Permanente dell’Italia e membro del Consiglio Esecutivo dell’OMM, ha evidenziato come il Servizio Meteorologico dell’Aeronautica Militare promuove l’eccellenza della comunità scientifica italiana guidata dal CNR nella ricerca, nel monitoraggio e nell’acquisizione di dati relativi alla criosfera, in particolare per i ghiacciai del cosiddetto ‘Terzo Polo’ – la regione del pianeta che include Karakorum, Himalaya, Hindu Kush, Plateau Tibetano, montagne del Pamir e Tien Shan e che ospita circa 100.000 km2 di ghiacciai – e quelli delle Alpi, attività fondamentali per lo studio del cambiamento climatico.
Tra i ricercatori e professori italiani, esperti in questo campo di studi
la Ricercatrice di CNR-ISAC Angela Marinoni ha descritto gli avanzamenti tecnologici e scientifici nello studio e nelle misurazioni di gas, aerosol e parametri meteorologici nelle aree dei ghiacciai dell’Himalaya e del Karakorum ed i relativi risultati nello studio del cambiamento climatico a livello regionale e globale.
La Professoressa dell’Università degli Studi di Milano Guglielmina Adele Diolaiuti ha comunicato i risultati sulle operazioni di monitoraggio nell’area glaciale del Terzo Polo, che in 30 anni anni di lavoro hanno consentito di raccogliere numerosi dati quantitativi sulle condizioni micrometeorologiche ad elevate altitudini.
Il Professore Associato presso la Scuola Superiore Sant’Anna di Studi Universitari e di Perfezionamento di Pisa, Alberto Pirni ha sottolineato come sia necessaria una connessione tra memoria naturalistica e memoria antropogenica affinché i dati raccolti sinora nel Terzo Polo si traducano efficacemente in memoria umana collettiva.
Presente anche Agostino da Polenza, alpinista di fama mondiale e scalatore di ottomila tra cui il K2, guida, coordinatore di progetti scientifici ad alta quota e punto di riferimento per il mondo della montagna. E’ fondatore, con il Prof. Ardito Desio, e coordinatore del progetto trentennale Ev-K2-CNR, mirato allo studio delle condizioni dei ghiacciai nell’area del Terzo Polo ed alla conduzione del Laboratorio Osservatorio Piramide sul Monte Everest, dove oltre al monitoraggio meteo-climatico, ambientale e glaciologico si effettuano anche ricerche mediche e fisiologiche in alta quota.
Le numerose domande da parte del pubblico hanno testimoniato il vivo interesse per il tema della collaborazione scientifica in materia di monitoraggio e tutela della criosfera.
L’evento, che ha dimostrato nuovamente l’apporto fornito dai professionisti e dagli esperti italiani all’OMM, è un’ulteriore dimostrazione dell’eccellenza dell’Italia nella ricerca scientifica riferita alla criosfera delle regioni polari e del 3° Polo, i cui risultati sono stati ampiamente apprezzati dagli esperti della comunità internazionale riuniti nel più prestigioso consesso delle Nazioni Unite competente in materia di cambiamento climatico e meteorologia.