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sabato, Giugno 21, 2025

Riforma dell’ONU: confronto al GEI sul futuro del multilateralismo

NEW YORK, 20 MAGGIO – Gli 80 anni delle Nazioni Unite e i 70 anni dell’Italia all’Onu sono stati l’occasione di un dibattito organizzato a New York dal Gruppo Esponenti Italiani in collaborazione con la Rappresentanza Permanente d’Italia presso le Nazioni Unite. Introdotto dal giornalista Mario Calvo-Platero, presidente del Gei e moderatore del dibattito, l’incontro ha messo a confronto sul futuro del multilateralismo diplomatici, alti funzionari e analisti: gli ambasciatori italiano Maurizio Massari, indiano Parvathaneni Harish e Carolyn Rodrigues-Birkett (Guyana), Guy Ryder, Vice Segretario Generale Onu per le politiche e Gerard Baker, editorialista e ex direttore del Wall Street Journal.

La discussione si è aperta con una riflessione sul ruolo di Washington nella governance multilaterale. Baker ha tracciato un quadro critico dell’approccio isolazionista dell’ amministrazione Trump, mentre Ryder ha messo in evidenza come, nonostante le crescenti tensioni geopolitiche e la crisi di fiducia nel multilateralismo, la Carta delle Nazioni Unite resti un punto di riferimento irrinunciabile pur nell’urgente esigenza di aggiornare le strutture dell’organizzazione: “L’Onu indossa gli abiti con cui è nata 80 anni fa. Non sorprende che gli siano ormai stretti”

Vivace confronto sulla riforma del Cds

A proposito della riforma del Consiglio di Sicurezza, l’ambasciatore indiano Harish, il cui Paese punta a un seggio permanente, ha parlato di “ingiustizia storica nei confronti dell’Africa e delle grandi democrazie emergenti”, invocando una revisione urgente della composizione permanente del Consiglio. Rodrigues-Birkett, che siede in Consiglio per il biennio 2024-2025, ha ribadito la necessità di dar voce ai piccoli Stati e definito il multilateralismo “la nostra forza armata, la Carta il nostro scudo”.

Massari, il nodo e’ il potere di veto

Massari ha confermato l’apertura al rafforzamento della rappresentanza africana e asiatica, ribadendo la contrarieta’ all’espansione dei seggi permanenti. “Il vero nodo è il potere di veto. Aggiungere altri membri permanenti senza affrontare questo punto rischia di bloccare ulteriormente il Consiglio”.
Nel corso del dibattito, al termine del quale Platero ha consegnato a Massari il premio International Leadership Award, sono emerse anche proposte tecniche, come l’introduzione di soglie più alte per l’esercizio del veto e la creazione di seggi a rotazione a lungo termine. Ryder ha chiuso il panel con un invito a usare l’anniversario per una riflessione strutturata: “Il Segretario Generale propone, ma sono gli Stati membri a decidere. Ora è il momento di rendere l’ONU adatta al futuro”.

Cos’e’ il GEI

Il Gei è stato fondato nel 1974 da imprenditori, industriali e banchieri italiani per rispondere alle preoccupazioni americane sulla stabilità dell’Italia durante un periodo di grandi difficoltà politiche. Ha successivamente ha adattato la propria missione, prima all’era post-Guerra Fredda e oggi all’esplorazione delle opportunità derivanti dalle nuove frontiere economiche, industriali, digitali, scientifiche e culturali promuovendo il ruolo centrale dell’Italia nell’Alleanza occidentale. Ne fanno parte responsabili negli Stati Uniti delle principali aziende, organizzazioni e istituzioni italiane, con l’obiettivo di svolgere attività utili a proiettare l’eccellenza italiana in vari settori. Negli ultimi anni, il GEI ha inoltre aperto l’adesione anche agli italiani che ricoprono posizioni di vertice in aziende Usa e altre istituzioni. (@OnuItalia)
Alessandra Baldini
Alessandra Baldinihttps://onuitalia.com
Alessandra Baldini e’ stata la prima donna giornalista parlamentare per l’Ansa, poi corrispondente a Washington e responsabile degli uffici Ansa di New York e Londra. Dirige OnuItalia.

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