ROMA, 28 APRILE – Il Programma alimentare mondiale (WFP), l’agenzia dell’ONU che si occupa dell’assistenza alimentare nel mondo, ha detto di aver esaurito tutte le sue riserve di cibo presenti nella Striscia di Gaza, dove Israele ha bloccato le consegne di aiuti umanitari dal 2 marzo, due settimane prima di riprendere la sua offensiva militare.
Venerdì sono state consegnate le ultime scorte di alimenti per la preparazione di pasti caldi, che finiranno nei prossimi giorni. Le cucine che li preparavano, ”anche se raggiungevano solo metà della popolazione e fornivano solo un quarto delle necessità alimentari giornaliere, hanno rappresentato un’ancora di salvezza importante”, ha dichiarato l’WFP.
Già il 31 marzo avevano chiuso tutte le 25 panetterie che preparavano il pane nella Striscia collaborando con il WFP, a causa della mancanza di farina e di carburante per far funzionare i forni. Nella stessa settimana erano terminati i pacchi di cibo che l’organizzazione distribuiva direttamente alle famiglie, ciascuno contenente razioni per due settimane.
Quella in corso è la più lunga chiusura dei confini di Gaza agli aiuti umanitari che sia mai stata imposta da Israele. Il Programma alimentare mondiale ha più di 116mila tonnellate di aiuti alimentari pronte al confine per essere consegnate alla popolazione in attesa di poter entrare nella Striscia: sarebbero sufficienti a nutrire un milione di persone anche per quattro mesi.