SHAMA, 19 NOVEMBRE – Otto razzi da 107 millimetri hanno colpito nel pomeriggio di oggi il quartiere generale del contingente italiano e del settore Ovest di Unifil a Shama, nel sud del Libano. I razzi hanno centrato alcune aree all’aperto e il magazzino ricambi dove non era presente alcun soldato. Non si registrano feriti: cinque militari italiani sono sotto osservazione nell’infermeria della base e le loro condizioni non destano preoccupazioni. L’attacco e’ il secondo dopo quello del il 15 novembre scorso quando la base era stata colpita con un proiettile di artiglieria
da 155 mm.
Tajani, “razzi leggeri di Hezbollah”
Sono in corso gli accertamenti per determinare il punto di partenza dei colpi e individuare i responsabili. Secondo il ministro degli Esteri Antonio Tajani,”dovrebbero essere razzi leggeri di Hezbollah” quelli che hanno colpito la base di Shama in Libano. “E’ inammissibile che si spari contro il contingente Unifil. Non hanno alcun diritto di farlo, sono truppe che hanno
garantito anche la sicurezza di Hezbollah. Se è stato un errore, imparino a utilizzare meglio le armi”, ha detto il ministro. E anche il suo collega della Difesa Crosetto ha definito “intollerabile” che basi Usa siano colpite.
3 attacchi in totale oggi contro UNIFIL
L’attacco alla base italiana e’ stato uno di tre registrati oggi da UNIFIL: in uno di questi 4 peacekeeper ghanesi sono rimasti feriti nella base Unp 5-42 vicino al villaggio di Ramyah. Tre dei quattro feriti sono stati trasferiti in un ospedale di Tiro. Il terzo episodio ha preso di mira una pattuglia che stava percorrendo una strada a nord-est del villaggio di Khirbat Silim. Una
persona armata ha sparato direttamente alla pattuglia. Non si
segnalano feriti tra i peacekeeper in questo incidente, ha indicato un portavoce della missione di pace. (@OnuItalia)