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mercoledì, Novembre 20, 2024

Consiglio di Sicurezza: UfC, piu’ spazio all’Africa

NEW YORK, 19 NOVEMBRE – Rimediare all’ingiustizia nei confronti dell’Africa rafforzando la sua rappresentanza in Consiglio di Sicurezza. Questo e’ stato il messaggio che l’Ambasciatore Maurizio Massari ha mandato nel suo intervento ai negoziati intergovernativi per la riforma del Consiglio di Sicurezza. Massari ha parlato a nome del Gruppo Uniting For Consensus (UfC) guidato dall’Italia e che conta quali membri Argentina, Canada, Colombia, Costa Rica, Malta, Messico, Pakistan, Repubblica di Corea, San Marino, Spagna e Turchia.

A proposito delle “categorie di membri”, Uniting for Consensus e’ impegnato a garantire che gli sforzi di riforma si traducano in un Consiglio di Sicurezza realmente rappresentativo, responsabile, democratico, trasparente, efficace e in grado di rispondere alle sfide attuali e future. Proprio per questo motivo, UfC non sostiene la creazione di nuovi seggi permanenti.

Un retaggio del passato

“L’attuale struttura del Consiglio di Sicurezza, con cinque membri permanenti che esercitano il veto e che godono, di fatto, di uno status privilegiato di “più uguali degli altri”, è un retaggio del passato. Siamo nel 2024, e l’ONU ha 193 Stati membri, con un aumento di 80 Stati membri dal 1963, anno del primo e ultimo allargamento del Consiglio. Dobbiamo fornire a tutti gli Stati membri le stesse possibilità”, ha sottolineato l’Ambasciatore, spiegando come il vero obiettivo sia quello di aumentare la partecipazione delle regioni sottorappresentate, e rimediare all’ingiustizia storica nei confronti dell’Africa, attraverso l’espansione della categoria dei membri eletti non permanenti.

“Perché un Consiglio di Sicurezza riformato dovrebbe prevedere solo l’espansione dei membri eletti quando si tratta di categorie di membri? La risposta è semplice” – ha continuato il Rappresentante Permanente. “In primo luogo, le Nazioni Unite si basano sul principio dell’uguaglianza sovrana di tutti gli Stati. In secondo luogo, mentre alcuni hanno proposto di espandere il Consiglio di Sicurezza aggiungendo più membri permanenti per riflettere meglio le realtà del XXI secolo, cosa accadrebbe se il panorama globale cambiasse di nuovo tra 10, 20 o 40 anni? Se non siamo in grado di eliminare gli attuali cinque membri permanenti, allora solo l’inclusione di ulteriori membri eletti (non permanenti) sarebbe veramente coerente con i principi di democrazia e di uguaglianza sovrana. Ciò garantirebbe, attraverso la sua composizione, che le decisioni prese dal Consiglio di Sicurezza siano rappresentative della più ampia membership delle Nazioni Unite, rafforzandone quindi la legittimità e l’efficienza”.

Nuovi seggi non permanenti per l’Africa

UfC è favorevole a un aumento sostanziale della partecipazione africana nel Consiglio di Sicurezza, assegnando alla regione nuovi seggi non permanenti e per questa via raddoppiando la rappresentanza africana nel Consiglio, portando l’Africa ad essere il gruppo regionale con il maggior numero di seggi eletti. Inoltre, tutti i 54 Paesi del Gruppo Africa avrebbero maggiori opportunità di far parte del Consiglio. “Continueremo a batterci per rimediare alla storica esclusione dell’Africa dal Consiglio e per garantire una rappresentanza adeguata e sostanziale ai Paesi africani”, ha concluso l’Ambasciatore. (@OnuItalia)

OnuItalia
OnuItaliahttps://onuitalia.com
Il giornale Italiano delle Nazioni Unite. Ha due redazioni, una a New York, l’altra a Roma.

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