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giovedì, Novembre 21, 2024

UNGA 79: Meloni propone un nuovo paradigma; bacchetta Israele, con Biden su Ucraina

NEW YORK, 24 SETTEMBRE – “Nell’epoca molto complessa quella nella quale viviamo, il carattere comune delle sfide del nostro tempo ci impone di ragionare in un modo completamente nuovo”: La premier italiana Giorgia Meloni bacchetta Israele, auspica una nuova leadership palestinese, rinnova il sostegno all’Ucraina e invita ad alzare la voce in Venezuela. Questi i punti toccati nell’intervento dal podio dell’Assemblea generale nel terzo e ultimo intervento in persona della sessione ad alto livello delle Nazioni Unite in cui la Presidente del Consiglio ha chiesto di fare di piu’ per il contrasto al traffico di esseri umani. Meloni e’ rientrata stasera a Roma e domani e’ previsto un suo collegamento in remoto con l’ONU per un evento Ucraina.

“La ferita inferta al sistema internazionale fondato sulle regole dalla guerra d’aggressione russa all’Ucraina sta avendo effetti destabilizzanti molto oltre i confini nella quale si consuma, e come un domino sta contribuendo a riaccendere, o far detonare, altri focolai di crisi”, ha detto Meloni parlando in italiano. Come quello scatenato dall’attacco del 7 ottobre su Israele che oggi e’ finito sul banco degli imputati non solo per Gaza ma anche per l’escalation in Libano. “Affermiamo il diritto dello Stato di Israele di difendersi da attacchi esterni, come quello orribile del 7 ottobre, ma allo stesso tempo chiediamo ad Israele di rispettare il diritto internazionale, tutelando la popolazione civile, anch’essa vittima in gran parte di Hamas e delle sue scelte distruttive”, ha detto la premier. “E seguendo lo stesso ragionamento sosteniamo, ovviamente, anche il diritto del popolo palestinese ad avere un proprio Stato, ma affinché questo possa vedere presto la luce è necessario che i palestinesi lo affidino a una leadership ispirata al dialogo, alla stabilizzazione del Medio Oriente e all’autonomia”, ha aggiunto citando gli Accordi di Abramo come esempio di “convivenza e cooperazione vantaggiosa sulla base del mutuo riconoscimento”. “Se questa è la prospettiva sulla quale tutti dobbiamo lavorare, e lo è, oggi
l’imperativo è raggiungere, senza ulteriori ritardi, un cessate il fuoco a Gaza e l’immediato rilascio degli ostaggi israeliani. Non possiamo più assistere a tragedie come quelle di questi giorni nel Sud e nell’Est del Libano, con il coinvolgimento di civili inermi, tra cui numerosi bambini”, ha incalzato in linea con l’iniziativa di mediazione che vede protagonista l’amministrazione Biden.

E sempre in linea con Biden, poco prima Meloni era tornata sull’invasione russa, ammonendo che “non possiamo voltarci dall’altra parte di fronte al diritto dell’Ucraina a difendere le sue frontiere, la sua sovranità, la sua libertà”. Di impatto anche l’appello su Caracas, dove a distanza di quasi due mesi dalle elezioni, “ancora non è stato riconosciuto il risultato elettorale, ma nel frattempo si è consumata una brutale repressione, la morte di decine di manifestanti, l’arresto arbitrario di migliaia di oppositori politici, l’incriminazione e l’esilio del candidato presidente dell’opposizione
democratica. E’ nostro dovere alzare la voce”.

Piu’ in generale Meloni ha detto che “non esistono più blocchi omogenei, e l’interdipendenza dei nostri destini è un fatto. Per questo siamo chiamati a ragionare fuori dagli schemi che abbiamo conosciuto nel passato”. Sul fronte dei migranti, la premier si e’ detta felice che il suo appello non sia caduto nel vuoto, e che in primis a livello G7 si sia trovata l’intesa per dare vita ad un coordinamento internazionale per smantellare queste reti criminali. “Le Nazioni Unite devono fare di più, perché queste organizzazioni criminali stanno riproponendo, sotto altre forme, una schiavitù che questa Assemblea, in altri tempi, ebbe un ruolo fondamentale nel debellare definitivamente”

Al centro dell’intervento anche la riforma del Consiglio di Sicurezza, che “non puo’ prescindere dai principi di eguaglianza, democraticità e rappresentatività”, la necessita’ di una nuova forma di cooperazione paritaria incarnata a suo avviso dal piano Mattei per l’Africa, la necessita’ di una governance globale sull’Ia. “Il destino ci sfida, ma in fondo lo fa per metterci alla prova. Nella tempesta, possiamo dimostrare di essere all’altezza del compito che la storia ci ha dato”, ha chiuso Meloni prima di ripartire per Roma citando il patriota Carlo Pisacane: “Ogni ricompensa la troverò nel fondo della mia coscienza”. (@OnuItalia)

OnuItalia
OnuItaliahttps://onuitalia.com
Il giornale Italiano delle Nazioni Unite. Ha due redazioni, una a New York, l’altra a Roma.

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