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sabato, Settembre 7, 2024

Vaccini: UNICEF e OMS lanciano allarme, livelli globali fermi al 2023. Avanza il morbillo

ROMA, 16 LUGLIO – OMS e UNICEF lanciano l’allarme: nel 2023 la copertura dei vaccini globale si è bloccata, lasciando 2,7 milioni di bambini in più non vaccinati o sotto vaccinati rispetto ai livelli pre-pandemici del 2019. Le ultime stime dell agenzie ONU sulle coperture nazionali di immunizzazione (WUENIC) – che forniscono il panorama di dati più ampio e completo al mondo sulle tendenze di immunizzazione per le vaccinazioni contro 14 malattie – sottolineano la necessità di continui sforzi di adeguamento, recupero e rafforzamento del sistema.
“Le ultime tendenze dimostrano che molti Paesi continuano a non raggiungere troppi bambini”, ha dichiarato la Direttrice generale dell’UNICEF Catherine Russell. “Per colmare il divario di vaccinazione è necessario uno sforzo globale, con governi, partner e leader locali che investano nell’assistenza sanitaria di base e negli operatori delle comunità per garantire che ogni bambino venga vaccinato e che l’assistenza sanitaria complessiva venga rafforzata”.
Secondo i dati, il numero di bambini che hanno ricevuto tre dosi di vaccino contro la difterite, il tetano e la pertosse (DTP) nel 2023 – un indicatore chiave per la copertura globale delle vaccinazioni – si è fermato all’84% (108 milioni). Tuttavia, il numero di bambini che non hanno ricevuto una sola dose di vaccino è aumentato da 13,9 milioni nel 2022 a 14,5 milioni nel 2023. Inoltre, 6,5 milioni di bambini non hanno completato la terza dose del vaccino DTP, necessario per ottenere la protezione dalle malattie nella prima infanzia.
Più della metà dei bambini non vaccinati vive nei 31 Paesi in contesti di fragilità, colpiti da conflitti e vulnerabili, dove i bambini sono particolarmente esposti alle malattie prevenibili a causa delle interruzioni e della mancanza di accesso alla sicurezza, alla nutrizione e ai servizi sanitari.
Queste tendenze, che mostrano che la copertura globale di vaccinazione è rimasta sostanzialmente invariata dal 2022 e – cosa ancora più allarmante – non è ancora tornata ai livelli del 2019, riflettono le continue sfide legate alle interruzioni dei servizi sanitari, alle difficoltà logistiche, all’esitazione nei confronti dei vaccini e alle disuguaglianze nell’accesso ai servizi. I dati mostrano inoltre che i tassi di vaccinazione contro la malattia mortale del morbillo sono in stallo, lasciando quasi 35 milioni di bambini senza protezione o solo parzialmente protetti.
Negli ultimi cinque anni, i focolai di morbillo hanno colpito 103 Paesi, dove vivono circa tre quarti dei bambini del mondo. La bassa copertura vaccinale (80% o meno) è stata uno dei fattori principali. Al contrario, 91 Paesi con una forte copertura vaccinale per il morbillo non hanno registrato focolai.
“Le epidemie di morbillo sono un primo indicatore di pericolo, che espone e sfrutta le lacune nelle vaccinazioni e colpisce per primi i più vulnerabili”, ha dichiarato Tedros Adhanom Ghebreyesus, Direttore generale dell’OMS. “Questo è un problema risolvibile. Il vaccino contro il morbillo è economico e può essere consegnato anche nei luoghi più difficili. L’OMS è impegnato a lavorare con tutti i nostri partner per sostenere i Paesi a colmare queste lacune e a proteggere i bambini più a rischio nel più breve tempo possibile”.
I nuovi dati evidenziano anche alcuni aspetti positivi nella copertura vaccinale. L’introduzione costante di vaccini nuovi e sottoutilizzati, tra cui quelli contro il papillomavirus umano (HPV), la meningite, lo pneumococco, la poliomielite e il rotavirus, continua ad ampliare l’ampiezza della protezione, in particolare nei 57 Paesi sostenuti da Gavi, l’Alleanza per i vaccini.
Un recente sondaggio condotto su oltre 400.000 utenti della piattaforma digitale dell’UNICEF per i giovani, U-Report, ha rivelato che oltre il 75% non sa o non è sicuro di cosa sia l’HPV, sottolineando la necessità di migliorare l’accessibilità al vaccino e la consapevolezza pubblica. Quando sono informati sul virus, sul suo legame con i tumori e sull’esistenza di un vaccino, il 52% degli intervistati ha dichiarato di voler ricevere il vaccino HPV, ma di essere ostacolato da vincoli finanziari (41%) e dalla mancanza di disponibilità (34%).
È necessaria una solida azione locale per raggiungere tutti, ovunque, con i vaccini- Sebbene si siano registrati modesti progressi in alcune regioni, tra cui l’Africa e i Paesi a basso reddito, le ultime stime evidenziano la necessità di accelerare gli sforzi per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda per le vaccinazioni 2030 (IA2030), che prevede una copertura del 90% e non più di 6,5 milioni di bambini “a zero dosi” a livello globale entro il 2030.
Il Consiglio di partenariato IA2030 chiede di aumentare gli investimenti nell’innovazione e nella collaborazione continua. Il Consiglio raccomanda inoltre ai partner di intensificare il sostegno alla leadership nazionale per migliorare l’immunizzazione di routine come parte dei loro programmi integrati di assistenza sanitaria primaria, sostenuti da un solido sostegno politico, dalla leadership della comunità e da finanziamenti sostenibili.

OnuItalia
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Il giornale Italiano delle Nazioni Unite. Ha due redazioni, una a New York, l’altra a Roma.

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