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sabato, Settembre 7, 2024

Myanmar: Italia firma dichiarazione congiunta, preoccupazione per violazione diritti

NEW YORK, 15 LUGLIO – L’Italia e altri Paesi hanno espresso profonda preoccupazione oggi all’ONU per l’escalation della violenza e del conflitto e per le segnalazioni credibili di violazioni del diritto umanitario internazionale e del diritto internazionale dei diritti umani che stanno aggravando la crisi umanitaria. “Recenti rapporti indicano che il regime del Myanmar ha intrapreso azioni deliberate nello Stato di Rakhine per utilizzare gli sfollati interni, molti dei quali sono Rohingya, come scudi umani nel corso del conflitto. Siamo particolarmente preoccupati per le notizie che indicano che il regime ha piazzato mine intorno ai campi per sfollati interni e sembra aver preso provvedimenti per usare questi campi come basi militari”, si legge in una dichiarazione congiunta diffusa oggi al Palazzo di Vetro.

“Ci sono anche segnalazioni credibili di reclutamento forzato di persone, compresi i bambini, appartenenti a minoranze etniche da parte delle Forze armate di Myanmar in particolare e di altre parti, che rischiano di alimentare ulteriormente le tensioni intercomunitarie e di aggravare la situazione umanitaria. Questi sviluppi preoccupanti seguono una serie di segnalazioni di altre violazioni e abusi, in particolare da parte delle Forze armate di Myanmar, tra cui bombardamenti aerei indiscriminati su civili e oggetti civili, incendi di case di civili, attacchi a operatori e strutture umanitarie e restrizioni all’accesso umanitario. Queste pratiche sono inaccettabili”, prosegue la dichiarazione.

Dal violento colpo di stato militare del regime nel febbraio 2021 e dall’attacco alla popolazione del Myanmar, il numero di persone in stato di bisogno umanitario è passato da 1 milione a 18,6 milioni. Più di 2,9 milioni sono stati sfollati di recente, tra cui 66.000 persone che hanno cercato protezione nei Paesi vicini, aggiungendosi agli oltre 1 milione di rifugiati Rohingya fuggiti prima del colpo di Stato.

“Sottolineiamo l’importanza che tutti i Paesi rispettino il principio di non respingimento. Ribadiamo il nostro impegno a sostenere un rimpatrio sicuro, volontario, dignitoso e sostenibile quando le condizioni lo consentono. Ribadiamo inoltre l’invito a garantire un accesso umanitario completo, rapido, sicuro e senza ostacoli a tutte le persone bisognose, compresi donne, bambini e membri di popolazioni etniche e di altre minoranze”, affermano i firmatari esortando in particolare le Forze Armate del Myanmar e tutte le parti interessate in Myanmar a ridurre la violenza, a rispettare il diritto umanitario internazionale e il diritto dei diritti umani e a proteggere i civili e ribadendo il pieno sostegno al ruolo centrale dell’ASEAN e alla nomina dell’inviato speciale del Segretario generale Julie Bishop e l’invito a impegnarsi in un dialogo costruttivo e inclusivo per trovare una soluzione pacifica alla situazione in Myanmar. (@OnuItalia)

OnuItalia
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Il giornale Italiano delle Nazioni Unite. Ha due redazioni, una a New York, l’altra a Roma.

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