ROMA, 2 MAGGIO – I Carabinieri italiani potrebbero partecipare al lavoro di stabilizzazione di Haiti, isola caraibica sconvolta dal febbraio scorso da disordini e violenze scatenate da gang criminali.
La partecipazione al progetto consisterebbe nell’addestrare le forze del Kenya che andranno sul campo ad Haiti, formandole in Italia. Lo scorso ottobre il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite aveva approvato una risoluzione che prevedeva che le forze keniote guidassero un contingente di sicurezza a Haiti con l’obiettivo di aiutare la polizia nazionale a combattere le gang in azione sull’isola, ristabilendo l’ordine.
In un’intervista al sito PassBlu, William O’Neill, esperto Onu e da poco nominato dall’Alto Consiglio dei diritti umani di Ginevra per tornare ad Haiti, aveva detto che Italia e Spagna avevano accettato di mandare ‘esperti’ sul campo, ma secondo quanto ha precisato la missione italiana all’Onu, i Carabinieri si limiteranno a addestrare i kenioti in Italia. Più precisamente, ”formeranno non le forze di polizia kenyote che andranno ad Haiti, ma gli addestratori kenyoti che formeranno chi andrà ad Haiti”.
Tale formazione, sempre secondo la stessa fonte contattata dal sito, avverrebbe a Vicenza presso il COESPU, il centro di eccellenza per la formazione del personale di polizia per le operazioni di peacekeeping.
La missione a guida Kenya (FMAS) è formata da Benin, Bahamas, Bangladesh, Barbados, Ciad e Giamaica.
Frattanto sul campo i capi dei rivoltosi hanno minacciato la forza multinazionale: ”Se il Consiglio presidenziale di transizione (Cpt), recentemente insediatosi a Palazzo presidenziale di Port au Prince, dovesse autorizzare l’ingresso di una Forza multinazionale di sostegno alla sicurezza guidata dal Kenya, deve sapere che noi considereremo i membri di essa come degli invasori”.
Lo ha detto Jimmy Cherizier, meglio conosciuto come ‘Barbecue‘, massimo leader della federazione delle bande armate operanti in gran parte della capitale e della sua provincia.
Cherizier si è rivolto ai membri del Consiglio presidenziale avvertendoli che “si preparino per una battaglia ancora più intensa se non riconsidereranno le loro azioni volte a facilitare l’arrivo di un intervento di una forza straniera Haiti. “Sarà per noi infatti impossibile – ha detto – collaborare con invasori che vengono a calpestare la nostra indipendenza”.