NEW YORK, 19 GENNAIO – “Lo sminamento umanitario svolge un ruolo cruciale nel recupero del territorio contaminato per l’uso civile, condizione fondamentale per la ripresa economica e passo decisivo verso la creazione di comunità resilienti”. Lo ha detto il Rappresentante Permanente italiano all’Onu, Ambasciatore Maurizio Massari, aprendo oggi al Palazzo di Vetro una conferenza sullo sminamento e le sue conseguenze sulla sicurezza alimentare in Ucraina alla vigilia dell’anniversario dell’invasione russa.
A causa dell’invasione l’Ucraina e’ diventato uno dei paesi del mondo piu’ colpiti dalla piaga delle mine, ha detto Massari. L’evento di oggi e’ stato coordinato dalla delegazione italiana in qualità di Presidente dal primo gennaio del Mine Action Support Group (MASG) delle Nazioni Unite. L’Italia, insieme ai paesi co-sponsor – a partire dall’Ucraina, oltre a Croazia, Giappone, Lituania, Polonia e Svizzera – ha inteso analizzare la situazione nel paese, il cui territorio è stato gravemente contaminato dalla presenza di mine in seguito all’invasione. Il Mine Action Support Group e’ un gruppo informale di circa 35 stati donatori con lo scopo di promuovere il coordinamento dei programmi di sminamento umanitario a livello mondiale.
Nell’ambito del focus sull’Ucraina che la Presidenza italiana del G7 intende mantenere – la premier Giorgia Meloni ha convocato il G7 dei capi di stato e di governo il 24 febbraio, giorno dell’anniversario – l’evento ha esplorato le sfide insite nello sforzo di sminamento del territorio e presentato approcci per affrontarle. Uno dei temi nodali della conferenza e’ stato il nesso tra sminamento umanitario e “food security”.
La significativa contaminazione del vasto territorio ucraino continua infatti a danneggiare profondamente la produzione agricola e alimentare del paese, con effetti a catena quali l’aumento dei costi di produzione e i suoi effetti a livello globale. Le mine riducono l’accesso alle terre fertili, contaminano le fonti d’acqua e spingono gli agricoltori alla ricerca di terre coltivabili sicure, causando così sfollamento. In questo quadro, la conferenza ha puntato i riflettori su possibili soluzioni innovative, capaci di sfruttare il potenziale della tecnologia e dell’intelligenza artificiale.
Dopo Massari hanno preso la parola i Ministri degli Esteri dei paesi co-sponsor (Polonia, Svizzera e Croazia), il Vice Ministro degli Esteri della Lituania e il Rappresentante Permanente dell’Ucraina all’Onu, Ambasciatore Sergyi Kyslytsya, il quale ha introdotto a sua volta la First Deputy Prime Minister dell’Ucraina Yulia Svyrydenko in collegamento da Kiev.
Ha fatto seguito un segmento a cura delle Nazioni Unite, con interventi dello USG per gli Affari Umanitari (OCHA) Martin Griffiths, l’Assistant Secretary General del Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite (UNDP) Ivana Živković, la Coordinatrice Residente e Umanitaria delle Nazioni Unite in Ucraina Denise Brown, e la Direttrice Regionale per il Medio Oriente e in Nord Africa del Programma Alimentare Mondiale (WFP) Corinne Fleischer. (@OnuItalia)