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Agenda 2030: Italia lontana dagli obiettivi promessi, preoccupante il Rapporto 2023 dell’ASviS

ROMA, 19 OTTOBRE – L’Italia è lontana dagli obiettivi di sostenibilità previsti dell’Agenda 2030 dell’Onu e solo un deciso e rapido cambio delle politiche pubbliche consentirebbe di recuperare il terreno perduto, ridurre le povertà e le disuguaglianze, migliorare la qualità dell’ambiente e accompagnare le imprese per cogliere i vantaggi della transizione ecologica e digitale. Nei prossimi 12 mesi Onu e Unione europea assumeranno importanti decisioni, ma il Governo e il Parlamento devono scegliere urgentemente quale posizione assumere. E’ quanto è emerso dall’ottavo Rapporto “L’Italia e gli Obiettivi dello Sviluppo Sostenibile”, realizzato dall’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS)  presentato oggi e per il cui valore è stata conferita la Medaglia del Presidente della Repubblica.

Enrico Giovannini

Alla presentazione del Rapporto sono intervenuti, oltre ai presidenti dell’ASviS, Marcella Mallen e Pierluigi Stefanini e al direttore scientifico dell’Alleanza, Enrico Giovannini, anche il ministro del Lavoro e delle politiche sociali, Marina Elvira Calderone, il Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, il giudice della Corte costituzionale, Giulio Prosperetti. L’ASviS avanza proposte “trasformative”, a partire dalla legge per il clima, per determinare l’accelerazione verso lo sviluppo sostenibile che il Governo Meloni si è impegnato a realizzare in sede Onu e UE. A metà del percorso verso l’attuazione dell’agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, l’Italia, spiega il Rapporto, mostra forti ritardi e rischia di non rispettare gli impegni assunti nel 2015 in sede Onu. In particolare, per 8 dei17 Obiettivi (Sustainable Development Goals – SDGs) si registrano contenuti miglioramenti, per 6 la situazione è peggiorata e per 3 è stabile.

I ritardi accumulati potrebbero essere in parte recuperati, ma – si legge nel Rapporto – bisogna attuare con urgenza e incisività una serie di interventi e di riforme, come peraltro l’Italia si è impegnata a fare nel corso del Summit Onu del 18-19 settembre scorso. Sulla base degli indicatori compositi elaborati dall’ASviS, rispetto al 2010 l’Italia mostra peggioramenti per la povertà, i sistemi idrici e sociosanitari, la qualità degli ecosistemi terrestri e marini, la governance e la partnership. Una sostanziale stabilità emerge per gli aspetti legati al cibo, alle disuguaglianze e alle città sostenibili, mentre lievi miglioramenti si registrano per la salute e l’economia circolare.

“Il Rapporto di quest’anno, dedicato all’analisi di quanto accaduto a livello globale, europeo e italiano da quando è stata sottoscritta l’Agenda 2030, mostra chiaramente che il nostro Paese, al contrario dell’Unione Europea, non ha imboccato in modo convinto e concreto la strada dello sviluppo sostenibile e non ha maturato una visione d’insieme delle diverse politiche pubbliche (ambientali, sociali, economiche e istituzionali) per la sostenibilità – ha affermato il direttore scientifico dell’ASviS, Enrico Giovannini – Ciò non vuol dire che non si siano fatti passi avanti o che non si siano assunte decisioni che vanno nella giusta direzione, ma la mancanza di un impegno esplicito, corale e coerente da parte della società, delle imprese e delle forze politiche ci ha condotto su un sentiero di sviluppo insostenibile che è sotto gli occhi di tutti, come confermano anche le analisi dell’opinione pubblica italiana contenute nel Rapporto”.

OnuItalia
OnuItaliahttps://onuitalia.com
Il giornale Italiano delle Nazioni Unite. Ha due redazioni, una a New York, l’altra a Roma.

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