GINEVRA, 11 SETTEMBRE – L’Italia ha rinnovato oggi l’appello alle autorità de facto in Afghanistan a “rimuovere le inaccettabili restrizioni imposte ai diritti e alle libertà di donne e ragazze e a ripristinare lo spazio civico, consentendo a Ong e giornalisti di operare liberamente”.
Intervenendo nel corso della 54ma sessione del Consiglio Diritti Umani, il rappresentante permanente d’Italia presso le Nazioni Unite e le altre Organizzazioni internazionali a Ginevra, Ambasciatore Vincenzo Grassi, ha osservato che dopo oltre due anni dagli eventi dell’agosto 2021, “l’Italia continua a seguire con particolare attenzione la situazione in Afghanistan e ritiene che sia tuttora essenziale mantenere una stretta cooperazione internazionale per affrontare le sfide derivanti dalla crisi afghana”.
Prendendo la parola nell’ambito del Dialogo interattivo con il Relatore Speciale sulla situazione dei Diritti Umani in Afghanistan, Grassi ha aggiunto che l’Italia è profondamente preoccupata per l’ulteriore deterioramento della situazione, con particolare riguardo alla sistematica oppressione di donne e ragazze e alla condizione di milioni di bambini privati dei diritti fondamentali e dei servizi essenziali. “Siamo inoltre allarmati per la drammatica situazione umanitaria, aggravata dal divieto per le donne afghane di lavorare per le Ong e le Nazioni Unite, che richiede il costante impegno della comunità internazionale sul piano dell’assistenza per la mancanza di inclusività nel governo de facto, che rimane un ostacolo alla riconciliazione nazionale e alla stabilità, a causa dell’esclusione delle minoranze etniche”. L’ambasciatore – precisa una nota della Rappresentanza – ha quindi sottolineato che “le attività dei gruppi terroristici, i traffici illeciti e la situazione economica del Paese destano grande preoccupazione, anche per le possibili conseguenze negative sull’intera regione”. (@OnuItalia)