NEW YORK, 23 AGOSTO – Il Rappresentante permanente italiano alle Nazioni Unite, Ambasciatore Maurizio Massari, ha avuto “un incontro proficuo” con l’inviato speciale dell’Onu per la Libia, Abdoulaye Bathily, all’indomani del briefing delo stesso bathily ieri in Consiglio di Sicurezza sull’incandescente situazione libica. Lo ha reso noto la Rappresentanza italiana all’Onu sul suo profilo X (l’exTwitter).
“Con la stabilità e la prosperità della Libia in cima alle priorità dell’Italia”, Massari ha confermato a Bathily il suo pieno sostegno alla mediazione delle Nazioni Unite e agli sforzi dell’inviato del Segretario Generale per arrivare a un accordo complessivo e sostenibile tra le parti libiche, ha sottolineato la Missione.
Ieri, in Consiglio di Sicurezza, Bathily ha sottolineato che i recenti scontri tra i due più grandi gruppi armati a Tripoli, hanno evidenziato la grave situazione di sicurezza e stanno compromettendo i preparativi per le elezioni previste per più avanti quest’anno. Almeno 55 persone sono morte e oltre 100 ferite – tra cui civili – nei combattimenti tra il Deterrence Apparatus for Combatting Organized Crime and Terrorism (DACOT) e la Brigata 444 il 14 e 15 agosto. “Questi sviluppi sottolineano l’assenza di comando e controllo sull’apparato di sicurezza frammentato nell’ovest della Libia e lo stato precario della situazione di sicurezza”, ha detto Bathily, aggiungendo che tutto questo ha evidenziato l’urgente necessità di stabilire un governo e un esercito unificati.
Il Rappresentante Speciale del Segretario Generale ha anche messo in guardia dal “potenziale contagio” degli effetti sulla Libia e nella regione del colpo di stato in Niger. “È essenziale che tutte le parti preservino i progressi in termini di sicurezza raggiunti in questi anni. A tal fine, l’UNSMIL continuerà a coinvolgere gli attori rilevanti per promuovere la riunificazione delle istituzioni militari e di sicurezza, una condizione essenziale per una stabilità duratura.” Bathily ha anche attirato l’attenzione degli ambasciatori del Consiglio sulla situazione dei diritti umani e umanitaria in Libia, segnalando sequestri di persona, arresti arbitrari e sparizioni nelle parti orientali e occidentali del paese. Al 5 maggio, 19.103 persone, tra cui 216 donne, erano detenute in 28 carceri ufficiali sotto il Ministero di Giustizia; molti in detenzione prolungata con limitato o ritardato accesso al processo giudiziario, secondo l’UNSMIL. Ci sono inoltre notizie che detenuti uomini e donne in tutte le parti della Libia sono soggetti a maltrattamenti, violenza sessuale, tortura o sfruttamento sessuale in cambio di acqua, cibo o altri beni essenziali.
“Rinforzo il mio appello per un immediato stop a queste pratiche, il rilascio delle persone detenute in modo arbitrario e per indagini indipendenti”, ha detto Bathily, chiedendo anche la stop alle espulsioni di migranti, rifugiati e richiedenti asilo al confine tra Tunisia e Libia.Piu’ in generale, secondo il Rappresentante Speciale, garantire la stabilità in Libia è ancora più importante alla luce della situazione in Niger e Sudan. Bathily ha chiesto un accordo politico inclusivo che prepari la strada per elezioni pacifiche, inclusive e trasparenti: “Gli ultimi eventi in Libia e nella regione dimostrano i gravi rischi di violenza e disintegrazione per tutti i paesi”. (@OnuItalia)