ROMA, 24 LUGLIO – Per tre giorni Roma torna da oggi capitale delle discussioni sulla sicurezza alimentare. L’obiettivo e’ Fame Zero, come nei Sustainable Development Goals che le Nazioni Unite si sono ripromesse per il 2030, ma la guerra in Ucraina – e il ritiro della Russia dall’accordo sul grano – hanno ancorato al presente il vertice dell’Onu sui Sistemi Alimentari in corso a Roma.
Meloni, “Russia riconsideri decisione su grano”
“Il fatto che la Russia si sia ritirata dall’accordo non fa che”, rendere più evidente “la mancanza della sicurezza alimentare. La Russia riconsideri la sua decisione”, ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, riecheggiando l’appello lanciato a Mosca dal segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres: “Torni all’attuazione dell’iniziativa del Mar nero – ha detto il Segretario Generale aprendo il vertice, co-organizzato dall’Italia con le agenzie del polo agroalimentare romano, al quartier generale della FAO – ed esorto la comunità globale a restare unita per trovare soluzioni efficaci in questo impegno e sforzo essenziale”.
Il tema è stato toccato anche nell’incontro al Quirinale fra Guterres e il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. “Ho letto del suo appello alla Russia perché torni indietro rispetto alla sciagurata decisione di non dare più corso all’accordo sul grano, il suo richiamo è fondamentale”, gli ha detto il Capo dello Stato. Quella della Russia, ha proseguito, è “una decisione gravissima con conseguenze per una quantità di Paesi in cui molte persone troverebbero difficoltà di alimentazione”.
Partecipano al summit 126 Paesi e 22 Capi di Stato e di governo, oltre a Guterres da domani anche la sua numero due Amina Mohammed. Un impegno gravoso attende gli oltre 2 mila partecipanti: a oggi, infatti, 43 milioni di persone rischiano di morire per mancanza di cibo, mentre quelle che sono in crisi alimentare sono tra i 691 e i 783 milioni, 122 milioni in piu’ rispetto al 2019. L’Italia ricopre il ruolo non solo di nazione ospite, ma anche organizzatrice e promotrice dell’evento, grazie al riconoscimento del ruolo di leader del settore alimentare e per l’esperienza con la dieta Mediterranea. Per il ministero degli Esteri Antonio Tajani e’ un motivo di orgoglio per l’Italia aver organizzato a Roma, con le Nazioni Unite il vertice mondiale sulla sicurezza alimentare: “Una priorità del Governo per migliorare la vita di chi non ha cibo e di chi non può nutrirsi in maniera sana. I Paesi più ricchi devono tendere la mano a chi ha bisogno”.
Il ruolo del cambiamento climatico
Tra i temi affrontati c’e’ anche il rapporto tra cambiamento climatico e sistemi alimentari che ha indebolito fortemente le aree rurali, la denutrizione e le malattie legate alla cattiva nutrizione che riguardano anche il nostro Paese. Obiettivo dei lavori è richiamare l’attenzione sulla sicurezza alimentare, “una crisi a livello planetario” e sulla necessità del coinvolgimento non solo dei Governi ma anche dei Parlamenti nella cooperazione internazionale. Per raggiungere l’obiettivo Fame Zero, da qui al 2030, secondo l’Agenzia dell’Onu Ifad (International fund for agricultural development) sono necessari 400 miliardi di dollari aggiuntivi l’anno di investimenti nei sistemi alimentari; occorre quindi raddoppiare gli sforzi in metà del tempo. (@OnuItalia)