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Riconoscimento UNESCO al Parco sommerso di Baia

PARIGI, 29 GIUGNO – Il Parco Sommerso di Baia, sito archeologico subacqueo di straordinaria importanza situato tra Baia e Pozzuoli (NA), è stato iscritto nel Registro UNESCO delle Buone Pratiche della Convenzione per la Protezione del Patrimonio Culturale Subacqueo del 2001, diventando il primo sito sommerso italiano a ottenere tale riconoscimento.

La decisione è stata presa durante la riunione degli Stati Membri della Convenzione UNESCO 2001 sul patrimonio subacqueo, svoltasi a Parigi. Il sito italiano è stato riconosciuto per la sua eccellenza non solo in termini di tutela, ma anche di gestione e valorizzazione di un patrimonio così unico e fragile come i resti sommersi di epoca romana.

L’ambasciatore Liborio Stellino con la direttrice generale dell’Unesco, Audrey Azoulay

La candidatura del Parco Sommerso di Baia è stata un esempio di collaborazione tra diversi enti. L’Ufficio UNESCO del Segretariato generale del Ministero della cultura ha coordinato l’impresa, ricevendo supporto cruciale dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e dalla Rappresentanza permanente d’Italia presso l’UNESCO, guidata dall’ambasciatore Liborio Stellino, da poco insediatosi a Parigi.

Massimo Osanna, Direttore generale Musei

Il Direttore generale Musei, Massimo Osanna, ha espresso la sua soddisfazione per il risultato, sottolineando che è “frutto del lavoro svolto dal Parco archeologico dei Campi Flegrei e della proficua collaborazione con i numerosi operatori che quotidianamente accompagnano i visitatori alla scoperta di questo paesaggio unico al mondo”.

Fondato nel 2002, il Parco Sommerso di Baia include i resti archeologici sommersi degli antichi centri di Pozzuoli, Baia e del Lago Lucrino, inclusivo del celebre Portus Julius. Ha rappresentato un esperimento istituzionale di coniugazione tra la tutela archeologica e quella ambientale, creando un’area marina protetta su un bene culturale. L’area protetta, di quasi 200 ettari, conserva antiche ville, terme, strade e infrastrutture portuali risalenti tra il I sec. a.C. e il IV sec. d.C, immerse tra 2 e 8 metri di profondità.

Il Parco archeologico dei Campi Flegrei, che gestisce il Parco sommerso di Baia dal 2016, è impegnato in attività di ricerca e conservazione, in particolare per studiare e preservare i numerosi mosaici che il sito conserva e che attirano sempre maggiore interesse da parte del pubblico.

“Il Parco sommerso di Baia è un formidabile palinsesto di memoria”, ricorda Fabio Pagano, direttore del Parco archeologico dei Campi Flegrei. “Il riconoscimento UNESCO gratifica il nostro lavoro quotidiano, onora la storia di tutela, ricerca e valorizzazione condotta negli ultimi 20 anni e ci sprona ad andare avanti nel percorso tracciato”.

OnuItalia
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Il giornale Italiano delle Nazioni Unite. Ha due redazioni, una a New York, l’altra a Roma.

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