NEW YORK, 19 GIUGNO – Le Nazioni Unite hanno adottato oggi un accordo storico volto a garantire la conservazione e l’uso sostenibile della biodiversità marina nelle aree oltre la giurisdizione nazionale che coprono oltre i due terzi dell’oceano.
“Avete infuso nuova vita e speranza per dare all’oceano una possibilità di lottare”, ha osservato il Segretario generale dell’ONU, António Guterres elogiando l’adozione dell’accordo come una dimostrazione della forza del multilateralismo. “Agendo per contrastare le minacce al nostro pianeta che vanno oltre i confini nazionali, state dimostrando che le minacce globali meritano un’azione globale”, ha detto, “e che i paesi possono unirsi, in unità, per il bene comune”. L’Italia – ha commentato la Rappresentanza Permanente italiana all’ONU su Twitter – sostiene pienamente questo trattato, “una pietra miliare nella promozione di una governance basata sullo stato di diritto sugli oceani e chiede la sua ratifica tempestiva, fondamentale per raggiungere l’obiettivo del 30 per 30”.
Costruendo sulle premesse della Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare, l’accordo rafforza significativamente il quadro giuridico per la conservazione e l’uso sostenibile della biodiversità marina in oltre i due terzi degli oceani. Fornisce un quadro essenziale per la cooperazione intersettoriale tra gli Stati e altri attori per promuovere lo sviluppo sostenibile degli oceani e delle loro risorse e per affrontare le molteplici pressioni che essi subiscono. L’attuazione efficace e tempestiva di questo accordo contribuirà in modo cruciale al raggiungimento degli obiettivi e delle mete legate all’oceano dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile e del Quadro Globale sulla Biodiversità di Kunming-Montreal.
L’accordo affronta quattro questioni chiave.
Stabilisce un quadro per la condivisione equa e equa dei benefici derivanti dalle attività relative alle risorse genetiche marine e alle informazioni sequenziali digitali sulle risorse genetiche marine delle aree oltre la giurisdizione nazionale, garantendo che tali attività beneficiino tutta l’umanità.
Consentirà la creazione di strumenti di gestione basati su aree, comprese le aree marine protette, per conservare e gestire in modo sostenibile habitat e specie vitali nelle alte acque marine e nell’area internazionale del fondo marino. Tali misure sono cruciali per raggiungere l’obiettivo globale del “30 per 30” per conservare ed amministrare efficacemente almeno il 30% delle aree terrestri e delle acque interne del mondo e delle aree marine e costiere entro il 2030, come concordato nel Quadro Globale sulla Biodiversità di Kunming-Montreal.
Garantirà inoltre che gli impatti ambientali delle attività nelle aree oltre la giurisdizione nazionale siano valutati e presi in considerazione nel processo decisionale.
Fornisce infine, per la prima volta, un quadro giuridico internazionale per la valutazione degli impatti cumulativi delle attività e delle conseguenze dei cambiamenti climatici, dell’acidificazione degli oceani e degli impatti correlati, nelle aree oltre la giurisdizione nazionale agevolando la cooperazione nella creazione di capacità e nel trasferimento di tecnologia marina per assistere le Parti, in particolare gli Stati in via di sviluppo, nel raggiungimento degli obiettivi dell’Accordo.
L’accordo affronta diverse questioni trasversali, come il rapporto con la Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare (e gli strumenti e quadri legali pertinenti) e gli organismi globali, regionali, subregionali e settoriali pertinenti, nonché il finanziamento e la risoluzione delle controversie. Stabilisce inoltre disposizioni istituzionali, tra cui una Conferenza delle Parti, un Organismo scientifico e tecnico e altri organi ausiliari della Conferenza delle Parti, un Meccanismo di scambio di informazioni e un segretariato.
L’accordo sarà aperto alla firma presso la sede delle Nazioni Unite a New York per due anni a partire dal 20 settembre 2023, il giorno successivo al Summit degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile del 2023. Entrerà in vigore dopo la ratifica da parte di sessanta Stati. Il Segretario Generale è tenuto a convocare il primo incontro della Conferenza delle Parti dell’Accordo entro un anno dalla sua entrata in vigore.
Guterres ha esortato tutti gli Stati a non risparmiare sforzi per garantire che l’accordo entri in vigore e li ha invitati ad agire senza indugio per firmarlo e ratificarlo il più presto possibile: “E’ fondamentale per affrontare le minacce che l’oceano sta affrontando e per il successo degli obiettivi e delle mete legate all’oceano, compresa l’Agenda 2030 e il Quadro Globale sulla Biodiversità di Kunming-Montreal”. (@OnuItalia)