ROMA, 29 NOVEMBRE – In un contesto caratterizzato da livelli record di fame, prezzi elevati del cibo e dei fertilizzanti, ed eventi climatici estremi che incidono sulla vita e sul sostentamento delle popolazioni rurali povere e dei piccoli agricoltori dei Paesi in via di sviluppo, Cassa depositi e prestiti (CDP) e il Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo (IFAD) hanno concordato oggi di collaborare per ampliare e amplificare l’impatto dei programmi a lungo termine di interesse comune, con l’obiettivo di far uscire dalla fame e dalla povertà le popolazioni rurali più povere del mondo e ad adattarsi ai cambiamenti climatici.
Il quadro di cofinanziamento CDP-IFAD per l’Agricoltura Sostenibile e gli Ecosistemi Alimentari (SAFE), firmato oggi, consentirà a CDP di cofinanziare progetti IFAD nel periodo 2022-2024 e oltre, per contrastare la povertà, sostenere lo sviluppo economico delle aree rurali e proteggere le risorse naturali nei Paesi di interesse strategico per il sistema italiano di cooperazione allo sviluppo.
“L’accordo amplia lo spettro di azione di CDP – in coordinamento con gli altri attori del sistema di cooperazione nazionale – a una serie di iniziative in grado di incidere concretamente sullo sviluppo rurale di Paesi con cui l’Italia può costruire relazioni economiche durature e proficue” ha dichiarato Dario Scannapieco, Amministratore Delegato e Direttore Generale di CDP: “Come evidenziato nelle nostre Linee Guida Strategiche Settoriali sulla Cooperazione Internazionale, finanziare progetti di sviluppo su scala globale in settori strategici come, ad esempio, l’agri-tech o la gestione delle risorse idriche, e sostenere obiettivi fondamentali come la lotta alla povertà e gli effetti del cambiamento climatico, significa contribuire a uno sviluppo più equo e creare maggiori opportunità di crescita a livello globale.”
Secondo il Presidente dell’IFAD, Alvaro Lario, l’accordo con CDP avrà “un effetto moltiplicatore sull’impatto e sulla portata dei progetti di lotta alla fame e alla povertà”. I piccoli agricoltori dei Paesi in via di sviluppo forniscono un terzo del cibo mondiale e circa l’80% di quello prodotto in Africa e Asia. Sono essenziali per la sicurezza alimentare. Eppure, spesso sono i primi a soffrire la fame e la povertà. Circa l’80% delle persone più povere del mondo vive nelle aree rurali dei Paesi in via di sviluppo.
Il cofinanziamento del CDP avverrà sotto forma di prestiti diretti ai Paesi che prendono in prestito dall’IFAD e che finanziano progetti sostenuti dall’organizzazione dell’ONU. Tra il 2019-2021, gli investimenti dell’IFAD hanno migliorato i redditi di 77,4 milioni di persone nelle zone rurali di almeno il 10%, circa 62 milioni di persone nelle zone rurali hanno visto aumentare la loro produzione e 64 milioni di persone nelle zone rurali hanno migliorato il loro accesso ai mercati. Inoltre, l’IFAD ha aiutato 38 milioni di persone a rafforzare la propria resilienza.
Nonostante i recenti e profondi cambiamenti economici e geopolitici, nei primi dieci mesi del 2022 il Gruppo CDP ha impegnato risorse per 24,5 miliardi di euro (+5 miliardi di euro rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente) ponendo le basi per superare gli obiettivi del Piano strategico 2022-2024. Per il triennio, il Piano prevede un impegno complessivo di 65 miliardi di euro, di cui 21 miliardi per la Pubblica Amministrazione e le infrastrutture e 34 miliardi per le imprese e l’internazionalizzazione, con la capacità di attrarre 63 miliardi di euro da terzi e attivare complessivamente 128 miliardi di euro di investimenti. (@OnuItalia)