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giovedì, Novembre 21, 2024

UNHCR/UNICEF: 234.000 rifugiati ucraini nei 36 Blue Dots in 7 Paesi tra cui l’Italia

ROMA, 22 SETTEMBRE – Dall’escalation della guerra in Ucraina, circa 234.000 rifugiati ucraini hanno potuto usufruire dei servizi di protezione e supporto forniti dai 36 Blue Dot Hubs istituiti dall’UNHCR e dall’UNICEF in sette Paesi tra cui l’Italia.

I Blue Dot sono spazi sicuri attrezzati per fornire informazioni, consulenza, servizi per la salute mentale e supporto psicosociale, assistenza legale e servizi di protezione per i rifugiati. Sono nati con l’obiettivo di fornire assistenza a tutti i rifugiati, con un’attenzione specifica ai minorenni, alle persone con disabilità o con esigenze mediche specifiche, agli anziani, a persone che potrebbero essere vittime di tratta, sopravvissute/i alla violenza e a rifugiati della comunità LGBTQI+. Le persone con esigenze specifiche o particolarmente vulnerabili possono essere identificate e indirizzate a servizi specializzati. I Blue Dot hanno anche lo scopo di identificare e sostenere i minori non accompagnati e separati che viaggiano da soli, nonché di provvedere all’educazione informale e all’assistenza alla prima infanzia per i minorenni in movimento.

“Il conflitto armato internazionale in Ucraina ha creato una crisi di protezione per le donne, i bambini e le persone più vulnerabili, che rappresentano la stragrande maggioranza di coloro che fuggono dall’Ucraina”, ha dichiarato Pascale Moreau, coordinatrice regionale per i rifugiati per la situazione in Ucraina. “I Blue Dot Hubs, volti a sostenere i centri comunitari e gli sforzi a livello locale, svolgono un ruolo fondamentale nell’identificare e fornire supporto a donne, bambini, persone con disabilità e altre persone vulnerabili, che sappiamo essere maggiormente a rischio di violenza di genere, tratta, abusi, disagio psicologico e separazione familiare”.

Da febbraio di quest’anno, da quando milioni di persone sono fuggite dall’Ucraina, l’UNHCR e l’UNICEF hanno rapidamente istituito i Blue Dot nei principali punti di attraversamento, lungo le rotte di transito e nelle aree urbane dei Paesi limitrofi che hanno accolto i rifugiati; si tratta di stazioni ferroviarie, valichi di frontiera, centri di registrazione per ricevere assistenza economica, centri di accoglienza per rifugiati e centri comunitari. Ad oggi sono stati istituiti 36 Blue Dot Hubs in Italia, Bulgaria, Moldavia, Polonia, Romania, Slovacchia e Ungheria, che integrano il lavoro dei governi e di altri partner nel supporto ai rifugiati.

“Si stima siano circa 7,1 milioni gli Ucraini, la maggior parte dei quali donne e bambini, oggi rifugiati in Europa”, ha dichiarato Afshan Khan, Direttore regionale dell’UNICEF per l’Europa e l’Asia centrale. “I Blue Dot Hubs rappresentano un’estensione dei servizi forniti dai governi ospitanti ….Tuttavia, il nostro lavoro non si ferma qui. I minorenni rifugiati devono affrontare molteplici sfide e hanno bisogno di un accesso continuo all’istruzione, a meccanismi di protezione sociale, all’assistenza sanitaria e ad altri servizi essenziali. Espandere l’accesso a questi servizi attraverso la nuova piattaforma digitale Blue Dots, che riunisce le informazioni e i servizi di riferimento in un unico strumento inclusivo, ci permetterà di continuare a raggiungere i più bisognosi con un supporto pertinente e tempestivo”. UNHCR e UNICEF hanno infatti lanciato anche un Digital Blue Dot: questa piattaforma digitale integra i Blue Dot Hubs fisici, fornendo ai rifugiati informazioni aggiornate, accurate e locali sui loro cellulari in materia di diritti e prerogative, sui servizi sociali chiave, i fornitori e come accedervi, e su come stare al sicuro.

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Il giornale Italiano delle Nazioni Unite. Ha due redazioni, una a New York, l’altra a Roma.

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