ROMA, 19 SETTEMBRE – Si apre oggi ad Alba la 6° Conferenza Mondiale sull’Enoturismo, all’insegna di innovazione, creatività e sostenibilità. Il Forum Mondiale, promosso ed organizzato daIl‘Unwto (Organizzazione delle Nazioni Unite per il Turismo) in collaborazione con ministero del Turismo, Enit e Regione Piemonte, si tiene fino a mercoledì 21 nella cornice dei territori delle Langhe, Roero e Monferrato, patrimonio dell’Unesco.
Al Forum partecipa il Segretario Generale dell’UNWTO Zurab Pololikashvili, che nei giorni scorsi ha visitato alcune cantine locali dell’eccellenza del Prosecco, come quella Paolo e Filippo Polegato di Astoria Wines. Era la prima volta per lui nelle colline dichiarate patrimonio Unesco ”un paesaggio incantevole, con un grandissimo potenziale e ulteriori possibilità di sviluppo del turismo – ha dichiarato – Uno degli obiettivi di UNWTO è favorire forme di turismo rurale. L’azione coordinata con la nostra agenzia sorella, l’UNESCO, va proprio a promuovere questo tipo di patrimonio culturale: le persone visitano questi luoghi per vedere la loro unicità, e l’aspetto estetico è intrinsecamente legato a quello enogastronomico; l’enogastronomia è parte della cultura di un territorio. Il mio viaggio verso le Langhe per la conferenza è partito da un altro sito UNESCO, quello del Prosecco: lo considero un buon segno”. Il Segretario Generale si è dichiarato particolarmente ottimista nei confronti della ripresa del turismo mondiale: ”Dopo la pandemia abbiamo visto quanto le persone abbiano voglia di muoversi e di viaggiare, prima all’interno dei propri confini e poi anche all’estero. Il turismo ha questo potere di riprendersi molto in fretta”.
La pandemia ha profondamente segnato l’enoturismo che, pur mostrando una certa resistenza, è oggi chiamato ad innovarsi. Deve saper proporre esperienze capaci di intercettare le esigenze di un pubblico ampio, composto non soltanto da esperti, ma anche da coloro che amano scoprire la bellezza, la storia, i valori dei luoghi e della gente che si vive attraverso il piacere del vino. E strutturarsi per creare valore economico, sociale e culturale per i territori, le aziende e la comunità locale. Il Forum rappresenterà un momento di confronto e riflessione sulla situazione attuale, le prospettive e le sfide future del comparto.
Esperti ed operatori discuteranno su come innovare l’enoturismo, sul ruolo delle creatività come leva per l’innovazione, sulla sostenibilità quale paradigma per generare valore duraturo. I relatori provengono da tutto il mondo. Tra i relatori italiani chiamati ad intervenire, Mauro Agnoletti (Università degli studi di Firenze), Francesca Planeta (Planeta vini), Luca Balbiano (Urban Vineyards Association) e Filippo Polidori (Polidori and Partners).
L’Italia vanta un patrimonio enologico unico in termini di prodotti, identità, culture e paesaggi. Il crescente interesse turistico ha portato negli anni allo sviluppo di un’offerta capace di soddisfare le esigenze di un pubblico ampio, con spunti innovativi — quali cantine in dimore storiche ed in edifici contemporanei realizzate da architetti di fama nazionale ed internazionale, aziende di produzione con installazioni artistiche visitabili dal pubblico o con eventi musicali, letterali, teatrali – riconosciuti come eccellenze di livello nazionale ed internazionale.
Alla presentazione del Forum la scorsa settimana ha sottolineato il ministro del Turismo Garavaglia, ”ospitato per la prima volta nel nostro Paese, rappresenta un’occasione unica per far conoscere al mondo le nostre eccellenze. E per riflettere sulle prospettive di sviluppo di un settore che, se opportunamente valorizzato, può diventare un driver di sviluppo sostenibile e di rivitalizzazione di molti territori”.
I DATI
Le circa 25mila cantine aperte al pubblico sono protagoniste di quello che viene definito il ‘turismo lento‘, fatto da persone che apprezzano escursioni a piedi o in bici, visitano i piccoli borghi e cercano il contatto con la natura. Un comparto che offre enormi potenzialità: 4 italiani su 10 sono interessati a vivere almeno un’esperienza di turismo lento in futuro, in particolare al di fuori dei circuiti turistici tradizionali.
Non a caso il 27% degli operatori turistici propone itinerari per scoprire le tradizioni enogastronomiche italiane e il nostro Paese è in testa in Europa per numero di musei del Gusto (129 contro i 107 della Spagna e gli 88 della Francia). Il vino è il prodotto italiano più esportato all’estero e l’Italia è al vertice in Europa per i prodotti certificati (526). Nel 2021 il fatturato ha raggiunto livelli record (oltre 12 miliardi) e nei primi 5 mesi del 2022 si è registrato un aumento del 14,2% delle vendite all’estero rispetto allo stesso periodo del 2021 e del 21,3% rispetto al 2019. Per la prima volta l’export ha superato quota 7,1 miliardi e potrebbe sfiorare gli 8 miliardi quest’anno.
”Il turismo rurale è la chiave del turismo sostenibile e anche dell’innovazione non solo per i luoghi meno visitati di ciascun Paese, ma in generale in tutti i territori del mondo. Abbiamo un programma eccezionale con oltre 30 relatori e 8 ministri”, ha detto Alessandra Priante, la direttrice Europa di UNWTO, precisando come ”questo tipo di turismo è importante anche per la risoluzione dei problemi del turismo che si stanno avendo in tutto il mondo: il rincaro dei costi, la vicinanza della guerra e la questione della mancanza di personale”.