NEW YORK, 15 GIUGNO – Con il pensiero rivolto a “tutte le donne che vivono nella paura”, tra queste specialmente le donne ucraine, “costruttrici di pace la cui voce deve essere ascoltata per rendere i colpevoli responsabili di fronte alla giustizia”, l’Italia è intervenuta oggi in un dibattito aperto del Consiglio di Sicurezza organizzato dalla Presidenza di turno dell’Albania sul ruolo delle organizzazioni regionali nell’implementazione della risoluzione su donne, pace e sicurezza di fronte alle turbolenze politiche e alle prese di potere con la forza.
L’agenda Donne, Pace e Sicurezza è “una delle nostre migliori speranze” per un futuro più pacifico e un pianeta vivibile, ha dichiarato il Segretario Generale delle Nazioni Unite António Guterres aprendo la riunione del Consiglio: “In questo periodo di proliferazione delle crisi, la comunità internazionale deve perseguire strategie collaudate per la pace e la stabilità. Proteggere e promuovere i diritti delle donne è una strategia di questo tipo”, ha affermato, sottolineando il ruolo positivo svolto dalle organizzazioni regionali nella tutela e nell’avanzamento di questa agenda chiave. Il Segretario generale ha anche sottolineato che “l’uguaglianza delle donne è una questione di potere” e che gli odierni stalli politici e i conflitti radicati sono “solo gli ultimi esempi di come i perduranti squilibri di potere e il patriarcato continuino a deluderci”.
Dall’adozione della storica Risoluzione 1325 del 2000 su Donne, Pace e Sicurezza, molto è stato fatto in termini di maggiore consapevolezza, di un quadro politico più solido e di nuovi meccanismi di monitoraggio e rendicontazione. Tuttavia, vent’anni dopo, donne e ragazze continuano a sopportare in modo sproporzionato il peso dei conflitti e dei disordini e rimangono sotto-rappresentate o non rappresentate negli sforzi dei processi di pace nonostante il loro contributo costruttivo alla risoluzione dei conflitti a livello di base, ha dichiarato oggi il Rappresentante Permanente italiano Maurizio Massari. L’ambasciatore ha sottolineato la necessità di mettere le donne al centro di tutti gli sforzi diplomatici, lavorando in modo coerente a livelli diversi e complementari: nazionale, internazionale e regionale.
A livello nazionale, l’Italia sta attuando il suo quarto Piano d’azione su Women Peace and Security (per il periodo 2020-2024) e continua a impegnarsi, insieme ai partner dell’UE, nell’attuazione del relativo Piano d’azione dell’UE per il periodo 2019-2024.
L’Italia ha anche rafforzato il suo partenariato con il sistema delle Nazioni Unite a favore delle donne e delle ragazze, attraverso un aumento dei finanziamenti di base e degli impegni politici e per l’integrazione di personale femminile nelle operazioni di mantenimento della pace.
A livello regionale, l’Italia ha inoltre lanciato la Rete delle Donne Mediatrici del Mediterraneo, il cui raggio di azione è aumentato nel corso dell’anno, contribuendo alla creazione dell’Alleanza Globale delle Reti Regionali di Donne Mediatrici, che riunisce voci da diverse regioni del mondo che chiedono di accelerare l’attuazione della risoluzione 1325 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. (@OnuItalia)