ROMA, 7 GIUGNO – “Per capire il fallimento americano e della missione Nato in Afghanistan. Per capire le complessità politiche, etniche e sociali di uno stato grande due volte l’Italia. Per capire il mondo che verrà: Stefano Pontecorvo, ex ambasciatore italiano in Pakistan e poi Alto Rappresentante civile della NATO nel vicino Afghanistan fino all’agosto 2021, ha pubblicato con Piemme un libro sulla sua ultima esperienza in diplomazia. «Alle 18.21 di venerdì 27 agosto 2021 terminò formalmente l’avventura afghana della NATO. In quel momento il C130 italiano sul quale ero imbarcato, ultimo rappresentante dell’Alleanza Atlantica a lasciare il paese, passò il confine tra l’Afghanistan e il Pakistan. Per la prima volta in vent’anni l’Afghanistan era senza presenza NATO”, scrive Pontecorvo in “Ultimo Volo da Kabul”: “Lasciammo il paese e lo lasciammo male”.
Nel libro, il cui sottotitolo “Cronaca di una Missione Impossibile” da’ il senso della drammaticita’ di quelle ore, Pontecorvo prova a spiegare, attraverso una dettagliata analisi storico-politica unita all’esperienza personale che lo ha portato a vivere in prima persona i drammatici momenti dell’agosto 2021, la situazione attuale dell’Afghanistan, di cui sono vittima proprio i cittadini afghani, motivati dall’impegno occidentale a credere in un futuro diverso e migliore, basato sul rispetto dei valori umani fondamentali e su un sistema democratico, salvo risvegliarsi bruscamente dopo quasi venti anni e vedere quanto di positivo costruito in quel ventennio crollare in seguito al repentino disimpegno dell’occidente, capitanato dall’Alleanza Atlantica.
Una storia che, prima della rapida evacuazione dell’estate 2021, viene descritta a partire dalla Conferenza di Bonn del 2001, promossa dall’allora Segretario Generale delle Nazioni Unite Kofi Annan al fine di scrivere il futuro del moderno Afghanistan, appena uscito da una sanguinosa guerra civile, e culminata con il fallimento degli Accordi di Doha, durante i quali il Presidente USA Donald Trump riconobbe un ruolo negoziale ai talebani e di fatto sancì il fallimento della Repubblica. Una storia che ha implicazioni futuribili e che sta facendo intravedere i suoi risvolti anche nella più recente guerra in Ucraina, anch’essa rappresentazione di un ordine mondiale in rapido e costante cambiamento.
L’ambasciatore Pontecorvo, entrato in servizio alla Farnesina nel 1985, ha ricoperto vari incarichi a Bruxelles, nel Segretariato Generale del Consiglio UE come Capo dell’Ufficio Balcani in PESC, poi aggregato al Patto di Stabilità per l’Europa sudorientale e successivamente ha prestato servizio presso la Rappresentanza Permanente Italiana presso l’UE, poi nelle Ambasciate di Londra e Mosca. In Italia è stato Consigliere Diplomatico presso il Ministero della Difesa e Vice-Direttore Generale per l’Africa Sub-Sahariana. (@giorgiodelgallo)