GINEVRA, 23 MAGGIO – L’OMS e i suoi partner hanno fatto sapere che stanno lavorando per comprendere meglio l’entità e le cause dei casi di ‘vaiolo delle scimmie’, virus endemico in alcune popolazioni animali in un certo numero di paesi, che porta a focolai occasionali tra la popolazione locale e i viaggiatori. I recenti focolai segnalati finora in 11 paesi sono atipici, ha detto l’OMS,in quanto si sono verificati in paesi non endemici.
Per l’Agenzia dell’Onu finora circa 80 casi sono stati confermati e 50 sono sotto indagine. L’OMS sta lavorando con i paesi colpiti e con altri per accrescere la sorveglianza sulla malattia e per individuare e sostenere le persone che potrebbero essere colpite, fornendo indicazioni su come gestire la malattia.
Il vaiolo delle scimmie si diffonde in modo diverso dal COVID-19. L’OMS incoraggia le persone a restare informate da fonti affidabili, come le autorità sanitarie nazionali, sull’entità dell’epidemia nella loro comunità (se presente), sui sintomi e sulla prevenzione. Mentre il vaiolo delle scimmie si diffonde attraverso uno stretto contatto, la risposta dovrebbe concentrarsi sulle persone colpite e sui loro contatti stretti. Le persone che interagiscono strettamente con i malati sono a maggior rischio di infezione, e questo include quindi operatori sanitari, familiari e partner sessuali.
Infine l’OMS avverte che ”stigmatizzare gruppi di persone a causa di una malattia non è mai accettabile…. Può addirittura diventare un ostacolo alla fine di un’epidemia, in quanto può impedire alle persone di cercare cure, e portare a una diffusione non osservabile.
In Italia finora i casi accertai del virus sono quattro, mentre alcune persone sono tenue in osservazione. In Europa sono stati individuati casi in Portogallo (Canarie), Spagna, Regno Unito, Germania.