NEW YORK, 30 APRILE – Nella battaglia contro il Covid o si vince tutti assieme o non si vince. Questo il messaggio portato dal Ministro della Salute Roberto Speranza nei suoi incontri di questi giorni al Palazzo di Vetro.
“Per molto tempo il settore salute è stato considerato impropriamente un tema nazionale e talvolta territoriale e addirittura regionale. Due anni di pandemia ci hanno insegnato che invece è un tema internazionale, per cui occorre fare un salto di qualità in termini di governance globale della materia”, ha detto Speranza che oggi ha visto il Presidente dell’Assemblea Generale Abdulla Shahid con cui, affrontando il tema delle campagne di vaccinazioni, ha condiviso la necessità di “prendersi carico dei Paesi piu’ fragili” con un ulteriore sforzo, non solo sulle donazioni di dosi, ma anche sulla logistica, per fare in modo che le dosi arrivino a destinazione.
“In Italia abbiamo somministrato 137 milioni di dosi. Per fare questa impresa in un numero di mesi limitati ci vuole un grande servizio sanitario nazionale. Lo diamo per scontato, ma questo è un fatto vero: hai bisogno di una rete capillare, di presenza sul territorio di medici, infermieri, operatori sanitari”, ha detto Speranza, sottolineando l’importanza che “i paesi piu’ strutturati lavorino perchè la dose di vaccino, una volta donata possa arrivare ai destinatari”. L’obiettivo dell’OMS del 70% del mondo vaccinato e’ ancora lontano. Speranza ha ricordato che l’Italia e’ stato il primo Paese colpito dopo la Cina e ha dovuto immaginare soluzioni anche piuttosto dure. Domani, con l’abolizione del green pass e l’allentamento delle misure sulle mascherine. si fara’ un passo avanti in un percorso di gradualita’, ma “dobbiamo tenere i piedi per terra” e usare senso di respnsabilita’. Di questi temi, oltre che della collaborazione bilaterale in materia sanitaria, il ministro parlera’ anche con il collega statunitense Xavier Becerra che vedra’ nei prossimi giorni a Washington. `
A New York Speranza ha avuto anche incontri all’Unicef sui i temi della salute mentale, anche in vista del Summit globale, la cui quarta edizione si svolgerà in ottobre in Italia. “La pandemia ci ha insegnato che non c’è salute senza salute mentale”, ha detto il ministro, aggiungendo che l’agenzia dell’Onu per l’infanzia sara’ presente “perchè il tema si connette in maniera rivelante alle giovani generazioni, ai più piccoli: una parte larga dei problemi di salute mentale insorgono nelle età più basse, dei bambini e degli adolescenti”. (@OnuItalia)