ROMA/GINEVRA, 20 GENNAIO – Con l’arrivo del Covid, “la tendenza all’odio che c’era in tutto il mondo è stata esacerbata, al punto che ora minaccia i valori di giustizia, libertà, rispetto dei diritti, e ci porta a ulteriori conflitti”. Citando le paure che crescono nelle donne di origine africana in Italia e che hanno la percezione di poter essere discriminate sia sul lavoro, sia nell’accesso ai servizi, l’Alto Commissario per i Diritti Umani Michelle Bachelet ha detto al Senato che, “se è vero che il Covid non discrimina, il suo impatto colpisce di più chi era già discriminato”.
L’ex presidente del Cile e’ intervenuta davanti alla Commissione presieduta dalla senatrice a vita Liliana Segre nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulla natura, cause e sviluppi recenti del fenomeno dei discorsi d’odio, con particolare attenzione alla evoluzione della normativa europea in materia. Il messaggio di fondo dell’Alto Commissario e’ che “l’odio aumenta”. Tra le ricette per contrastarne l’avanzata c’e’ quello di “togliere le tossine dai social”, ma non e’ sufficiente: per andare alle radici dell’odio “servono politiche inclusive da parte dei governi. Serve educazione e conoscenza verso l’altro, il diverso, la minoranza. Serve capire che la diversità è un valore”.
Servono – ha detto ancora la Bachelet – leggi che definiscano, in maniera trasparente, che cosa sono i messaggi d’odio. “Qui dobbiamo fare molta attenzione, perché sta accadendo in molti Paesi che siano state varate leggi contro i crimini d’odio, ma in realtà vengono utilizzare per reprimere il dissenso”. Per garantire che siano colpiti i messaggi d’odio, occorre dunque una massiccia dose di trasparenza da parte degli Stati, e un “assoluto equilibrio tra la libertà di espressione e la tutela dei diritti umani e delle minoranze”.
Quanto al Covid, la pandemia e’ stata un esempio perfetto di come le crisi scatenino paure irrazionali: “C’è chi in Occidente se l’è presa con i cinesi. Nei Paesi arabi, hanno creduto che la colpa fosse degli europei. Qualcuno ha accusato le comunità Lgbt” e anche la frattura tra Si Vax e No Vax tracima spesso nell’odio. (@OnuItalia)