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venerdì, Luglio 26, 2024

Donne in processi di pace: Stefanile, aumentano probabilita’ di accordi duraturi

NEW YORK, 18 GENNAIO – “La partecipazione delle donne aumenta considerevolmente la probabilità di accordi di pace duraturi”, ha detto oggi l’ambasciatore Stefano Stefanile, vice rappresentante permanente dell’Italia presso le Nazioni Unite, durante un dibattito aperto del Consiglio di Sicurezza dedicato al tema “Proteggere la partecipazione: come affrontare la violenza contro le donne nei processi di pace e sicurezza”.

Bachelet: donne portatrici di pace, ma “molto peggio” dopo la pandemia

Con la pandemia da COVID-19, la condizione delle donne difensori dei diritti umani e le prospettive per una loro piena partecipazione alla costruzione della pace, è “enormemente peggiorata”, ha detto l’Alta Commissaria delle Nazioni Unite per i diritti umani, Michelle Bachelet, intervenendo nella riunione e sottolineando che, tra il 1992 e il 2019, solo il 13 per cento dei negoziatori, il 6 per cento dei mediatori e il 6 per cento dei firmatari nei principali processi di pace nel mondo, erano donne.

In termini di sostegno, appena l’1 per cento dei finanziamenti nei paesi fragili o colpiti da conflitti va alle organizzazioni per i diritti delle donne. “E questo accadeva prima della pandemia e prima che un’ondata di intensificazione dei conflitti, transizioni politiche antidemocratiche e disastrose crisi umanitarie prendessero piede in molte società, riducendo ulteriormente i diritti delle donne”, ha detto l’Alta Commissario.

Fermare l’attuale tendenza alla violenza contro le donne nei processi di pace

Stefanile ha detto che l’Italia condivide pienamente l’urgente necessità di creare un ambiente che possa permettere alle donne costruttrici di pace, difensori dei diritti umani e rappresentanti della società civile di svolgere il loro lavoro in completa sicurezza: “Per raggiungere questo obiettivo è necessario compiere tutti gli sforzi per fermare l’attuale tendenza alla crescente violenza mirata contro le donne nei processi di pace”.

Ha aggiunto che “una partecipazione piena, uguale e significativa delle donne in tutti gli aspetti della vita richiede lo sradicamento della violenza di genere e sessuale. Allo stesso tempo la partecipazione delle donne al processo decisionale è uno dei principali strumenti per prevenire la violenza, attraverso un maggiore riconoscimento del ruolo delle donne all’interno delle società nazionali. Le due dimensioni sono profondamente interconnesse e si rafforzano reciprocamente”.

L’Italia sostiene la risoluzione 1325 fin dalla sua adozione e l’attuazione dell’Agenda delle donne per la pace e la sicurezza rimane una priorità della sua politica estera, ha detto Stefanile: “Siamo attualmente nella fase di attuazione del nostro quarto piano d’azione nazionale sulla Women Peace and Security Agenda relativo al periodo 2020-2024. Allo stesso tempo, continuiamo ad impegnarci insieme ai partner dell’UE, nell’attuazione del relativo piano d’azione dell’UE per il periodo 2019-2024”.

5 anni dal lancio della Rete delle donne mediatrici del Mediterraneo

L’ambasciatore italiano ha ricordato che nel 2017 l’Italia ha promosso il lancio del Mediterranean Women Mediators’ Network, che oggi raccoglie più di 60 mediatrici qualificate da 21 paesi dell’area mediterranea. L’Italia è anche impegnata a fornire alle sue truppe di pace una formazione mirata sulle questioni di genere e a promuovere una crescente presenza di donne tra i loro ranghi. L’Italia sostiene l’iniziativa “Action4peacekeeping plus” e la “politica di tolleranza zero” sullo sfruttamento sessuale da parte delle forze di pace delle Nazioni Unite, ha aderito alla Dichiarazione dei Principi di Kigali nel 2015 e al “Voluntary Compact”, con cui gli Stati membri si impegnano ad adottare misure per prevenire e combattere lo sfruttamento e gli abusi sessuali. L’Italia fa anche parte del “Circle of Leadership”, lanciato dal Segretario Generale nel 2017 per prevenire e reagire allo sfruttamento e all’abuso sessuale all’interno delle operazioni ONU. (@OnuItalia)

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OnuItaliahttps://onuitalia.com
Il giornale Italiano delle Nazioni Unite. Ha due redazioni, una a New York, l’altra a Roma.

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