WASHINGTON, 3 DICEMBRE – Anna Odone, Fulbright 2012/13 presso la Harvard University, è la più giovane docente in Italia e professore ordinario di Igiene all’Università di Pavia: durante il lockdown ha lanciato un cartone animato “Leo e Giulia: Noi come voi!” per spiegare la pandemia ai bambini. Fernando Fraternali, Fulbright 2005/06 presso CalTech, ha fornito la stampa 3D di valvole per collegare le maschere da snorkeling ai respiratori per gli ospedali della zona di Salerno. Darius Arya, Fulbright 1998/99 presso l’Università La Sapienza, ha creato una serie continua di seminari e video dal vivo da Roma durante il lockdown con il suo American institute for Roman Culture. Sono tre esempi di contributi dati nei mesi della pandemia da ex borsisti Fulbright alla lotta contro il COVID-19 presentati in un seminario ospitato presso l’Auditorium dell’Ambasciata italiana a Washington DC.
Il seminario era stato organizzato per celebrare il 75° anniversario del Programma Fulbright nell’anno che segna anche il 160° anniversario delle relazioni diplomatiche Italia-Usa. “Fulbright è un Programma di impatto reale. Uno dei risultati più tangibili del Programma è questa comunità di individui, dotati di eccezionali capacità nei rispettivi campi di attività. Questa comunità comprende italiani e americani che hanno contribuito in modo significativo a rendere più forti i nostri valori condivisi e più dinamiche le nostre relazioni culturali, sociali ed economiche bilaterali”. ha detto l’Ambasciatrice Mariangela Zappia aprendo i lavori assieme al Principal Deputy Assistant Secretary of State for Educational and Cultural Affairs, Matthew Lussenhop.
Hanno quindi presentato il loro contributo, tra gli altri, Allyson Perez, Fulbright 2017/18 presso l’Università di Scienze Gastronomiche, che ha lavorato per garantire che i bambini negli Stati Uniti continuassero ad avere accesso ai pasti scolastici, nonostante le scuole fossero chiuse a causa della pandemia, e James Ninia, borsista 2017/18 presso la Fondazione Santa Lucia a Roma, che ha contribuito alla Cass Clinic, una clinica gratuita gestita da studenti a Detroit rimasta aperta durante il Covid.
Arianna Arienzo, Fulbright Alumna 2019/20 presso Mind the Bridge a San Francisco, ha sviluppato un modello di intelligenza artificiale che rileva il COVID19 nella fase iniziale della malattia. Rose O’Brien, Fulbright Alumna 2018/19 a La Maddalena, Sardegna, ha creato e coordinato un programma di volontariato per studenti MBA dell’Università di Chicago per svolgere attività di consulenza pro bono presso piccole imprese e organizzazioni non profit in difficoltà durante la pandemia, mentre Agnese Lanzetti, Fulbright Alumna 2014/15 presso la San Diego State University, si è collegata da remoto da Londra. Agnese, che si è offerta per la sperimentazione umana del vaccino contro il Covid-19, contribuisce a fare informazione sulla sperimentazione dei vaccini e a promuovere fiducia nella scienza.
Il programma Fulbright USA-Italia ha prodotto alumni di rilievo. Tra questi gli ex premier italiani Giuliano Amato e Lamberto Dini, oltre a Antonio Cassese, Sabino Cassese, Umberto Eco e Margherita Hack, premiata con la medaglia d’oro Fulbright, otto premi Nobel (Roberto Giacconi, Carlo Rubbia, Kenneth Arrow, James Buchanan, Peter A Diamond, Franco Modigliani, Emilio Segre e Oliver Williamson), quattordici vincitori del Premio Pulitzer, sei MacArthur Foundation Fellows e molti altri leader e innovatori in una vasta gamma di settori.
L’Italia è stata tra i primi paesi ad aderire al Programma Fulbright nel 1948. Da allora, quasi 14.000 studiosi italiani e statunitensi hanno beneficiato del programma internazionale, rendendolo uno dei pilastri della collaborazione Italia-USA. Oggi, il Programma fornisce circa 100 borse di studio Fulbright ogni anno a cittadini italiani e statunitensi per studiare, insegnare e condurre ricerche nei rispettivi paesi. Oggi ci sono tanti U.S. Fulbright Fellows che studiano in Italia in STEM quanti ce ne sono nelle discipline umanistiche. (@OnuItalia)