ROMA, 15 NOVEMBRE – In vista del Congresso Mondiale sulla Giustizia Minorile l’UNICEF lancia due rapporti sui minorenni detenuti, situazione che vede luci e ombre.
Secondo i nuovi dati dell’organismo dell’Onu, oggi oltre 45.000 bambini sono stati rilasciati dalla detenzione e sono ritornati in sicurezza nelle loro famiglie o in alternative adeguate dall’inizio della pandemia da COVID-19. In tutto il mondo invece si stima che 261.000 bambini che si trovano in conflitto con la legge siano tuttora in detenzione.
Il rapporto ‘Detention of children in the time of COVID’ rivela che i governi e le autorità detentive in almeno 84 paesi hanno rilasciato migliaia di bambini da aprile 2020, quanto l’UNICEF aveva richiamato l’attenzione sul loro maggiore rischi di contrarre il COVID-19 in spazi confinati e sovraffollati, chiedendo il loro rilascio immediato. Lo studio fa parte di una delle due analisi che mostrano la situazione di centinaia di migliaia di bambini privati della loro libertà ogni anno.
”Sappiamo da tanto tempo che i sistemi della giustizia non sono bene attrezzati per gestire i bisogni specifici di un bambino – una situazione ulteriormente aggravata dalla pandemia da COVID-19”, ha dichiarato Henrietta Fore, Direttore generale dell’UNICEF. ”Ci complimentiamo con i paesi che hanno ascoltato il nostro appello e che hanno rilasciato i bambini; proteggendoli da condizioni che avrebbero potuto esporli a gravi malattie, questi paesi sono stati in grado di superare la resistenza pubblica e favorire soluzioni di giustizia innovative e appropriate all’età. Questo ha dimostrato qualcosa che già sapevamo – soluzioni per una giustizia a misura di bambino sono più che possibili”.
I bambini in detenzione – compresi quelli in custodia pre e post-processuale, in detenzione per motivi migratori, detenuti per conflitti armati o questioni di sicurezza nazionale o che vivono con genitori detenuti – sono spesso trattenuti in spazi confinati e sovraffollati. Manca un adeguato accesso a servizi di nutrizione, assistenza sanitaria e servizi igienico-sanitari e sono soggetti all’abbandono, agli abusi fisici e psicologici e alla violenza di genere. A molti viene negato l’accesso ad avvocati e all’assistenza familiare e non possono contestare la legalità della loro detenzione.
Il COVID-19 ha colpito profondamente la giustizia per i bambini, chiudendo i tribunali e limitando l’accesso ai servizi sociali e di giustizia essenziali. I dati dimostrano che molti bambini, compresi quelli che vivono in strada, sono stati detenuti per aver violato le ordinanze di coprifuoco pandemico e le restrizioni di movimento.
In tutto il mondo, si stima che 261.000 bambini che si trovano in conflitto con la legge – quelli di cui si presume, che sono stati accusati o riconosciuti come colpevoli di un reato – vengano tenuti in detenzione, secondo la seconda analisi dell’UNICEF. ‘Estimating the number of children deprived of their liberty in the administration of justice’ – la prima analisi di questo tipo dal 2007 – avverte che una registrazione incompleta e sistemi di dati amministrativi non sviluppati in molti paesi fanno presupporre che il numero sia molto più alto.
Per reimmaginare la giustizia per i bambini e porre fine in sicurezza alla detenzione di tutti i bambini, l’UNICEF chiede ai governi e alla società civile di:
• Investire nelle attività per la consapevolezza dei diritti legali per i bambini nei sistemi di giustizia e di welfare, specialmente per i bambini più emarginati.
• Espandere l’assistenza legale gratuita, la rappresentanza e i servizi per tutti i bambini.
• Dare priorità alla prevenzione e all’intervento precoce nei reati minorili e al dirottamento verso alternative appropriate.
• Porre fine alla detenzione dei bambini, anche attraverso riforme legali per aumentare l’età della responsabilità penale.
• Garantire la giustizia per i bambini sopravvissuti alla violenza sessuale, all’abuso o allo sfruttamento, anche investendo in processi di giustizia adeguati ai bambini e sensibili alle questioni di genere.
• Stabilire tribunali specializzati a misura di bambino, e tribunali virtuali e mobili.
“Ogni bambino detenuto è la prova del fallimento dei sistemi, ma questo fallimento è poi ulteriormente aggravato. I sistemi di giustizia destinati a proteggere e sostenere i bambini spesso aumentano la loro sofferenza”, ha dichiarato Fore. “Mentre i politici, gli operatori del diritto, gli accademici, la società civile, i bambini e i giovani si riuniscono nel Congresso mondiale questa settimana, dobbiamo lavorare insieme per porre fine alla reclusione dei bambini”.